Così Erdogan minacciò l'Ue: "Mettiamo i profughi sui bus"

La minaccia del presidente turco sarebbe avvenuta all'indomani del G20 di Antalya del 15 novembre in un incontro con Juncker e Tusk

Così Erdogan minacciò l'Ue: "Mettiamo i profughi sui bus"

"Siamo in grado di aprire le porte verso la Grecia e la Bulgaria in qualsiasi momento e possiamo mettere i profughi sugli autobus ... Così come vi comporterete con i rifugiati, se non si ottiene un accordo? Ucciderete i migranti?". È quanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrebbe detto ai leader dell'Unione europea se non gli avessero offerto un accordo per aiutare a gestire la crisi dei rifugiati in Medio Oriente.

Lo riporta il portale greco euro2day.gr spiegando che la minaccia di Erdogan sarebbe avvenuta all'indomani del G20 in Antalya del 15 novembre in un incontro con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, e il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. I due leader hanno rifiutato di confermare o negare l'autenticità del documento e l'ufficio di Erdogan ad Ankara non ha rilasciato commenti.

Una sintesi della riunione, in inglese, è stata pubblicata in fac-simile sul sito web. Non si precisa quando e dove l'incontro abbia avuto luogo, ma sembra che in un primo momento Erdogan avesse chiesto 6 miliardi di euro in due anni. Quando Juncker ha chiarito che l'accordo era solo per la metà della cifra richiesta, il presidente turco avrebbe ribadito che la Turchia non aveva bisogno dei soldi dell'UE.

L'UE ha infine approvato un investimento 3 miliardi di euro per migliorare le condizioni dei rifugiati in Turchia, rilanciare i negoziati di adesione con Ankara dopo lunga fase di stallo e accelerare l'esenzione dal visto per i turchi in cambio dell'impegno di Ankara di arginare il numero di migranti verso la Grecia.

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