Guerra in Ucraina

"Così troviamo le navi fantasma": trappola di Kiev contro la flotta dello Zar

Anche senza il sistema di rilevamento satellitare (Ais) attivo, gli ucraini riescono a intercettare la direzione delle navi cargo russe piene di grano e metalli rubati: ecco dove vanno e il ruolo di alcuni Paesi

"Così troviamo le navi fantasma russe": trappola di Kiev contro la flotta dello Zar

Putin ruba il grano all'Ucraina ma un modo tecnologico per intercettarlo anche senza l'aiuto del trasponder sembra esserci. Come abbiamo visto su InsideOver, alcuni giorni fa almeno tre navi cargo russe sarebbero salpate senza autorizzazione con la massima richiesta di "allerta" diramata dagli Stati Uniti ai Paesi, soprattutto africani, che potrebbero acquistare il prezioso bene rubato a Kiev. Quasi sempre, per far perdere le loro tracce, questi cargo disattivano il loro Ais (Sistema di identificazione automatica) di bordo per far perdere le loro tracce ed evitare di far sapere dove sono diretti.

Come funziona il tracciamento

Secondo quanto hanno riferito fonti interne al Giornale.it, Kiev si è dotata di un sistema che traccia le navi anche senza bisogno del satellitare così da scovare le destinazioni dei prodotti rubati quali grano e metalli. La società di localizzazione si chiama Global Fishing Watch, la quale ha iniziato a tracciare le navi che non trasmettono dati Ais grazie a un nuovo sistema: in pratica utilizza i dati radar con apertura sintetizzata (Sar) dai satelliti Sentinel-1 in combinazione con algoritmi di apprendimento automatico. "Analizzando l'archivio di immagini radar Sentinel-1, siamo stati in grado di identificare 20 milioni di punti dati che mostrano il movimento di navi lunghe oltre 9 metri", spiegano i tecnici.

Così scovano le navi "invisibili"

Prima che scoppiasse il conflitto questo metodo si applicava al tracciamento della pesca aggressiva o non autorizzata: ad esempio, sono state tracciate e denunciate navi cinesi che entrano nel mare della Corea del Nord per pescare abusivamente. Gli ucraini avevano chiesto aiuto a qualcuno che potesse dare supporto per tracciare le navi con i loro prodotti rubati, questa società ha risposto affermativo perché possiede la tecnologia adatta. Sono stati confrontati i dati con 100 miliardi di punti dati GPS per la posizione delle navi che trasmettono tramite Ais.

Il sistema dell'azienda può tracciare adesso molte navi anche dopo che sono diventate "sconosciute" evitando il rilevamento. La tecnologia consente anche di tracciare il percorso delle navi russe con prodotti petroliferi o altre merci ucraine rubate e scoprire chi continua a commerciare con il paese aggressore. La scoperta consentirà anche di rilevare e sanzionare più rapidamente gli yacht di oligarchi russi nascosti in tutto il mondo.

Il furto del grano

Intanto, la nave da carico russa "Matros Pozynych" con grano ucraino è passata attraverso il Bosforo: 27mila tonnellate di grano sono state caricate a Sebastopoli con destinazione iniziale il porto di Beirut ma, in realtà, si starebbe dirigendo nuovamente al porto siriano di Latakia. Mentre Egitto e Libano hanno seguito le raccomandazioni delle autorità ucraine e non hanno permesso l'ingresso della nave con il carico rubato, la Siria ha "aggirato" l'ordine e non è la prima ad accettare questo carico secco nel suo porto. La Turchia, invece, nonostante le richieste dei diplomatici ucraini, non ha smesso di far transitare nel suo stretto navi russe con grano ucraino. Secondo le nostre fonti, i porti turchi commerciano attivamente con la Crimea e importano ed esportano regolarmente vari prodotti. Allo stesso tempo, la Turchia continua a svolgere il ruolo di "mediatore" tra Ucraina e Russia e chiede addirittura uno sconto del 25% sul grano dall'Ucraina.

Intanto, i pubblici ministeri ucraini hanno avviato un'indagine sul furto di duemila tonnellate di grano da imprese nella regione di Zaporizhia. Le persone sono state costrette a caricare il grano su camion senza targa contrassegnata con la lettera "Z" che contraddistingue i mezzi russi e, 1,2 mila di queste tonnellate sarebbero state esportate verso una destinazione sconosciuta. Nello stesso periodo, i soldati di Putin avrebbero rubato quasi 500 tonnellate di semi di girasole dai magazzini di un'impresa agricola nel villaggio di Nesteryantsi, nel distretto di Pologiv.

Per entrambe le situazioni sono stati aperti due procedimenti penali.

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