Guerra in Ucraina

Così i russi rendono "invisibili" i loro yacht e sfuggono alle sanzioni

Si sta diffondendo una nuova pratica tra gli oligarchi russi nel mirino delle sanzioni per impedire la localizzazione dei loro yacht e il conseguente congelamento

Così i russi rendono "invisibili" i loro yacht e sfuggono alle sanzioni

Le sanzioni europee sono già costate ai russi circa 10 miliardi di euro tra ville da sogno, auto e yacht di lusso. Di questi, circa il 20% sono stati congelati in Italia, dove da qualche anno i russi sono arrivati in massa ad acquistare ville storiche e complessi residenziali nelle location più esclusive. Anche i cantieri navali italiani sono particolarmente apprezzati dai russi, che oltre a ormeggiare le loro imbarcazioni faraoniche nei porti più ambiti del Paese, apprezzano il lavoro degli specialisti italiani del rimessaggio. Ed è proprio in uno dei cantieri più rinomati che, per esempio, è stato confiscato la Scheherazade, lo yacht imponente che pare sia riconducibile a Vladimir Putin che ha un valore di quasi 700 milioni di euro. Sono oltre 1000 gli oligarchi russi, bielorussi e ucraini filo-russi delle repubbliche indipendentiste nella blacklist europea ma ce ne sono tanti altri a rischio di entrarci, che attualmente posseggono beni nell'Unione europea che potrebbero essere sottoposti a sanzioni. Ecco perché in molti ora stanno correndo ai ripari, per salvare almeno gli yacht dalla tenaglia delle sanzioni.

Come? Rendendo invisibili le loro imbarcazioni. Niente di fantascientifico, ovviamente, perché per evitare che una qualsiasi imbarcazione venga individuata è sufficiente disattivare il sistema di identificazione automatica (AIS) di bordo, che permette di conoscere l'esatta posizione di qualsiasi imbarcazione che lo usa in qualsiasi momento. È un trucco che molti miliardari stanno adottando nelle ultime settimane e che, almeno per il momento, sembra funzionare. La scoperta è stata fatta dal britannico Observer, secondo il quale almeno 6 super yacht riconducibili a oligarchi colpiti dalle sanzioni di Londra sono diventati invisibili ai sistemi di localizzazione oceanica.

Per il momento, l'Observer riferisce che sono 13 gli yacht che sono stati congelati nei porti di tutto il mondo agli oligarchi russi inseriti nelle diverse blacklist, per un valore complessivo di oltre 2,3 miliardi di euro. Ma proprio nelle ultime settimane, alcuni esperti di sistemi di localizzazione hanno notato un incremento nella disattivazione del sistema AIS, in particolare sugli yacht riconducibili ai miliardari russi. Per altro, va sottolineato che non si tratta di una pratica illecita ma è consentito a ogni imbarcazione nascondere la sua posizione per svariati motivi pienamente legittimi. L'Observer e alcuni tecnici hanno incrociato i dati forniti dai sistemi satellitari e tra gli yacht che al momento risultano essere invisibili ai sistemi di localizzazione, per esempio, c'è il Clio da 72 metri legato all'industriale Oleg Deripaska.

Ma anche il Galactica Super Nova da 70 metri legato all'oligarca Vagit Alekperov e l'Ocean Victory da 140 metri legato all'oligarca Viktor Rashnikov.

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