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L'ultima follia liberal: pure la costituzione è offensiva

I National Archives Usa avvisano gli utenti che i documenti storici - fra cui la Costituzione - possono contenere un linguaggio potenzialmente offensivo. Ennesima follia del politically correct

L'ultima follia liberal: pure la costituzione è offensiva

Il regime del politicamente corretto si scaglia contro i Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America e contro la costituzione. "Harmful language alert": così recita il disclaimer introdotto dai National Archives (Nara) - l'agenzia del Governo federale incaricata di conservatore importanti documenti governativi e storici - che avvisa i lettori che la costituzione statunitense del XVIII secolo presenta un "linguaggio potenzialmente offensivo" non in linea con gli "impegni istituzionali per la diversità, l'equità, l'inclusione e l'accessibilità". I National Archives, dal canto suo, s'impegnano inoltre "a lavorare con il personale, le comunità e le istituzioni paritarie" al fine di valutare e "aggiornare le descrizioni dannose" e "stabilire standard e politiche per prevenire futuri linguaggi dannosi". Come spiega l'agenzia, i documenti (costituzione inclusa), abbracciano "la storia degli Stati Uniti ed è nostro compito preservare e rendere disponibili questi documenti storici". Di conseguenza, alcuni documenti qui presenti "possono riflettere opinioni e punti di vista obsoleti, prevenuti, offensivi e possibilmente violenti".

La follia del politicamente corretto contro i Padri Fondatori

Nell'era della follia imperante del politically correct si arriva al punto di dover specificare e sottolineare che un documento vecchio di 200 anni (almeno) può presentare un linguaggio vetusto e non adeguato agli standard morali della contemporaneità e, soprattutto, alle mode linguistiche del momento. Perchè il politicamente corretto - un'ideologia universalistica che non ammette obiezioni o punti di di vista differenti dalla vulgata comune - pretende di giudicare il passato, e ora anche le costituzioni, secondo il dogma totalitario della correttezza politica che oggi vige, soprattutto nel mondo anglosassone. Il passato va cancellato - come le statue dei confederati e non solo - perché i nuovi modelli - rigorosamente "inclusivi" - devono essere quelli del politicamente corretto e dunque ispirati a Black Lives Matter e agli altri movimenti della sinistra liberal. Un messianesimo di fondo che conduce a delle crociate come questa, dove tutti - tranni i bianchi eterosessuali, ovviamente - possono sentirsi offesi e discriminati persino dal linguaggio contenuto in documenti storici. È la negazione della storia stessa, ma agli attivisti liberal poco importa: l'unico obiettivo è mettere in discussione la storia scritta dai bianchi, secondo la nuova guerra tribale della politica idenditaria.

La replica degli archivi nazionali Usa

Come ricorda Yahoo News, il Congresso istituì i National Archives nel 1934 per preservare i documenti storici e gli archivi del governo degli Stati Uniti. Documenti importanti che sono sotto la protezione degli Archivi nazionali includono la Costituzione, il Bill of Rights e la Dichiarazione di Indipendenza. Dopo che i visitatori del sito Web hanno iniziato a notare l'avviso sul linguaggio potenzialmente dannoso, un utente di Twitter ha chiesto chiarimenti a Nara tramite Twitter. Il National Archives ha replicato chiarendo che l'avviso non si riferiva ad alcun documento in particolare presente nel catalogo e che si trattava di un "avviso generale".

L'avviso, tuttavia, la dice lunga su quanto la moda del politically correct sia pervasiva e abbia investito anche le istituzioni e non solo il mondo della cultura e dell'intrattenimento.

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