Coronavirus

Covid, le autorità di Hong Kong lanciano i "lockdown su agguato"

I lockdown a sorpresa, ideati dalle autorità di Hong Kong per stroncare sul nascere potenziali focolai, hanno subito causato feroci critiche

Covid, le autorità di Hong Kong lanciano i "lockdown su agguato"

Le autorità di Hong Kong hanno messo a punto una drastica misura per stroncare sul nascere eventuali focolai di Covid: dei lockdown “mirati” e “su agguato”. I governanti dell’ex colonia britannica hanno ideato questa strategia-lampo per timore di scoprire nuovi casi di coronavirus tra la popolazione. Le autorità locali, grazie a un efficiente sistema di tracciamento, erano finora riuscite a tenere sostanzialmente bassa la curva delle infezioni, con l’ultimo bollettino che riportava 10,531 malati e 184 morti complessivi, salvo poi, verso la fine di gennaio, essere costrette a dichiarare il confinamento e a costringere in casa migliaia di cittadini. Per evitare un nuovo ricorso a restrizioni drastiche nonché per impedire impennate di infezioni in determinate aree urbane, le istituzioni di Hong Kong hanno così concepito i citati lockdown “su agguato”.

L’attuazione di questi confinamenti circoscritti e fulminei prevede che gli agenti di polizia piombino a sorpresa in una determinata zona della città, in cui si ipotizza la presenza di un alto numero di potenziali diffusori del Covid. Le forze dell’ordine provvedono poi a transennare l’intera zona sospetta, impedendo di conseguenza ai residenti di uscire e di entrare. Alcuni video pubblicati sul web mostrano i particolari della messa in atto di uno di questi mini-lockdown a sorpresa e, per la precisione, immortalano dei poliziotti locali che si materializzano all'improvviso nei pressi di un presunto quartiere-focolaio, cominciano a correre, chiudono una strada con un nastro, isolano quindi tutti quelli che sono all'intero dell’area delimitata e intrappolano così chiunque cerchi di fuggire. Dopo avere delimitato e isolato l’area urbana a rischio, la strategia dei lockdown improvvisi prevede che le autorità passino dunque a sottoporre a test diagnostici tutti gli abitanti di quella zona rossa. Il confinamento di quella determinata area cittadina potrà terminare solamente quando tutti i tamponi effettuati sui residenti daranno esito negativo, con conseguente cessazione dello stato di emergenza locale.

I vertici dell’esecutivo di Hong Kong hanno annunciato la strategia degli “agguati” difendendone l’utilità allo scopo di frenare la formazione di nuovi focolai, ribadendo allo stesso tempo di volere mettere in atto i lockdown mirati a prescindere dalle critiche promosse da alcuni cittadini e associazioni.

Molti individui contrati alla misura incriminata sostengono, in particolare, che questo genere di confinamenti-lampo sia un provvedimento sproporzionato, suscettibile di creare grande ansia tra la gente anche a fronte di contagi di “piccolo impatto”.

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