Coronavirus

Covid, l'anomalia di India e Pakistan: muoiono più le donne che gli uomini

Le donne indiane e pachistane malate di coronavirus morirebbero più degli uomini principalmente per colpa di convenzioni sociali arcaiche

Covid, l'anomalia di India e Pakistan: muoiono più le donne che gli uomini

In India è stata ultimamente accertata un’anomalia riguardo all’identità dei deceduti a causa del coronavirus. Nel subcontinente, a morire per via del morbo sarebbero più le donne che gli uomini, in contrasto con quanto verificatosi finora nel resto del mondo. Il medesimo fenomeno in controtendenza è emerso anche in Pakistan.

A segnalare l’anomalia in questione è stata innanzitutto, fa sapere il Telegraph, l’organizzazione umanitaria Global Health 50/50, i cui ricercatori hanno infatti denunciato di recente che, tra i 35 Paesi del mondo che suddividono le vittime di Covid in base al sesso, proprio l’India e il Pakistan presenterebbero un numero di decessi tra i pazienti donne superiore a quello riscontrato tra i contagiati uomini.

Le conclusioni degli esperti dell’ong sono state poi integrate da uno studio della rivista medica internazionale Journal of Global Health Science, che ha analizzato i dati sulle morti da coronavirus registrate in India fino al 20 maggio. Da tale disamina è quindi emerso che il 3,3% delle donne infettate dal morbo ha trovato la morte per colpa del virus, contro il 2,9% dei malati uomini.

Il fatto che, nel sud dell’Asia, siano soprattutto le donne a perdere la vita a causa dell’epidemia emerge, evidenzia il Telegraph, nonostante la maggior parte dei soggetti colpiti lì dal Covid, circa i tre quarti, sia costituita da individui maschi.

La testata londinese prova allora a fornire una spiegazione sulla “strage di donne” in corso in India e in Pakistan. A tale proposito, il quotidiano riporta le parole di alcuni professionisti della sanità coperti da anonimato, secondo cui alla base del maggiore numero di vittime femminili di coronavirus nell’Asia meridionale vi sarebbero le rigide convenzioni sociali lì seguite.

Queste ultime, sottolinea il giornale, prescrivono che le donne abbiano come occupazione prioritaria la cura dei membri maschi della loro cerchia familiare e, per adempiere l’obbligo incriminato, le stesse tendono inevitabilmente a tralasciare la tutela della rispettiva salute.

Molte donne indiane e pachistane, aggiunge l’organo di stampa britannico, sono costrette a celare le loro eventuali cattive condizioni di salute, per non essere accusate di escogitare scuse dirette a sottrarsi ai doveri familiari e domestici.

In Pakistan, in particolare, molti mariti si rifiutano di portare le loro consorti ai controlli medici soprattutto per impedire che le mogli possano essere visitate da dottori di sesso maschile.

Il nesso tra convenzioni sociali arcaiche e maggiore mortalità femminile da Covid nel subcontinente è stato infine rimarcato da una fonte anonima vicina agli ambienti sanitari, citata sempre dal Telegraph: “In India, le donne sono socialmente ed economicamente svantaggiate e la malattia di un membro maschile della famiglia è presa molto più seriamente dai parenti rispetto a quella che dovesse colpire una donna. Gli uomini vengono di conseguenza portati immediatamente dal dottore, vengono nutriti con il cibo migliore e vengono controllati affinché prendano con regolarità le medicine.

Le donne, al contrario, sono tenute sempre e comunque a prendersi cura della casa ”.

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