Coronavirus

Contagi e ricoveri in calo: la lezione di Londra su Omicron

La Capitale britannica sembra reagire bene alla diffusione di Omicron, I primi numeri inficiano un rallentamento della nuova ondata, spinto forse dalla nuova variante. Ma i dati però sono ancora provvisori

Contagi e ricoveri in calo: la lezione di Londra su Omicron

Londra sembra reagire bene alla diffusione della variante Omicron. Anche se i dati sono ancora provvisori fanno comunque ben sperare: contagi e ricoveri sono in calo. Il professor Neil Ferguson, epidemiologo dell'Imperial College di Londra, che aveva inizialmente previsto con l’arrivo della nuova variante fino a 3mila morti al giorno, si è detto adesso "cautamente ottimista. Forse l'ondata di Omicron a Londra ha raggiunto il plateau", il che è già un bel passo avanti. Questo riguarderebbe in particolare i soggetti di fascia di età compresa tra i 18 e i 50 anni. Ferguson ha però avvertito che non è detto che i contagi possano iniziare a scendere presto.

Nel Regno Unito record di nuovi positivi

Nel Regno Unito sono stati registrati ieri più di 218mila nuovi positivi, e oggi anche Sir Keir Starmer, leader laburista, è risultato per la seconda volta in poco tempo positivo al Covid. Ma a Londra, a differenza del resto del Regno Unito, i contagi hanno avuto un calo del 20% rispetto al picco dello scorso 22 dicembre. Come riportato dal Financial Times, nelle ultime due settimane sono diminuiti di oltre un terzo i casi dei soggetti tra i 20 e i 34 anni, quelli particolarmente colpiti dall’ondata.

Meno ricoveri in ospedale

Come sottolineato da Repubblica, il tasso di incremento dei ricoverati nelle strutture ospedaliere da qualche giorno è in diminuzione. Prima erano in aumento al 60% e adesso al 18%. Come sottolineato da Chris Hopson, il titolare della logistica e dei rifornimenti della sanità pubblica britannica ‘Nhs’: “In alcuni casi a Londra sono anche in singola cifra percentuale". A Londra il 26 dicembre il numero totale di pazienti degenti in ospedale per Covid era al +66%, mentre adesso è calato al +32%, con 4mila persone attualmente in cura nelle strutture mediche della capitale. Situazione diversa in altre zone dell'Inghilterra, come il North Yorkshire, dove i ricoveri continuano a raddoppiare di giorno in giorno (+100%) e in media nel Paese aumentano dell'85% sulla settimana precedente. Molti ospedali registrano ancora una situazione critica, con scarsità di ambulanze a disposizione.

Il primo ministro inglese Boris Johnson ha ribadito ieri di non voler imporre alla popolazione nuove restrizioni anti-Covid. Nel Regno Unito, grazie alla minore aggressività di Omicron e ai tanti vaccinati, ci sono al momento 15mila ricoverati, mentre a gennaio dello scorso anno erano poco meno di 35mila. Il premier ha aggiunto che “grazie ai vaccini, le persone che guariscono dal Covid vengono mediamente dimesse prima che in passato". Secondo Tim Spector, professore di epidemiologia genetica al King's College,"il calo di infezioni nella capitale somiglia a quello registrato già in Sudafrica". Ma ancora gli studiosi non sono riusciti a capirne il motivo. Per il professore potrebbe aver influito anche l’effetto paura. E in effetti i pub e i locali sono praticamente vuoti.

Colpiti i più anziani

Spector ha spiegato al FT che "il calo di casi registrato in questi giorni a Londra è così rapido che non ho mai visto nulla di simile con la precedente variante Delta. E non vedo come ci possa essere un rimbalzo delle nuove infezioni se le persone continueranno a comportarsi in maniera attenta, al lavoro e a scuola". Visto che la fascia di età maggiormente colpita adesso è chiusa in casa, le scuole sono chiuse e la maggioranza dei lavoratori è in smart-working, il massimo consulente medico del governo, Sir Patrick Vallance, ha spiegato ieri in conferenza stampa che"l'ondata di infezioni si sta spostando verso fasce della popolazione più anziane, dunque è molto probabile che registreremo un sensibile aumento di ricoveri e decessi nelle prossime settimane". A Londra si è passati infatti tra gli anziani da 20 o 30 casi circa ogni 100mila persone di inizio dicembre a 200 (fascia 60-79 anni) e 150 circa (fascia over 80) di oggi.

L’aiuto dei vaccini

I vaccini sembrano comunque funzionare salvando molte vite ogni giorno. Ieri il premier Johnson ha reso noto in conferenza stampa che dei pazienti in terapia intensiva per Covid nel Regno, il 60% non ha ricevuto neanche una dose di vaccino, mentre il 91% non ha fatto la terza dose. A Londra ci sono adesso 245 pazienti Covid in terapia intensiva, ovvero l'1% dei casi relativi alle due settimane precedenti. L’anno scorso invece, durante il picco della terza ondata, variante Delta, erano 814, ovvero il 10%.

Per questo motivo anche ieri sera il premier britannico ha fatto l’appello alla popolazione di vaccinarsi.

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