Davutoglu: "Come è ingrato, traditore e abietto Daesh"

Durante un comizio, il premier turco si è lasciato sfuggire un lapsus imperdonabile: "Come è ingrato, traditore e abietto Daesh"

Miliziani dello Stato Islamico in parata per le strade di Raqqa, in Siria
Miliziani dello Stato Islamico in parata per le strade di Raqqa, in Siria

Hanno suscitato parecchie polemiche le parole pronunciate ieri dal premier turco Ahmet Davutoglu durante un comizio elettorale nella città sudorientale di Sanliurfa: "Come è ingrato, traditore e abietto Daesh". Daesh, ovvero l'Isis: il Califfato di Al Baghdadi.

Sono molti gli analisti e i commentatori che stanno discutendo sulle ragioni dell’uso dei termini "ingrato" e "traditore" riferiti al Califfato.

Termini che, più che una gaffe, sembrano una vera e propria ammissione di colpa. Non mancano infatti prove, se non di amicizia, almeno di compiacenza, della Turchia nei confronti dello Stato islamico. I campi di addestramento presenti a Instanbul, per esempio. O il fatto che la Turchia bombardi con più frequenza le postazioni curde del Pkk anziché quelle dell'Isis. O il tunnel che, dalla Turchia, va dritto dritto nelle postazioni jihadiste e, attraverso il quale, passano le armi per lo Stato islamico (qui il video che mostra la complicità di Erdogan).

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina.

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