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La difesa di Lufthansa: "Non possiamo conoscere le malattie dei nostri piloti"

"Se un dipendente, durante l’anno in cui ha l’idoneità, viene colpito da una malattia, è lo stesso pilota a doversi sottoporre a controlli medici e a doverlo comunicare"

La difesa di Lufthansa: "Non possiamo conoscere le malattie dei nostri piloti"

"La Lufthansa non ha informazioni sulle eventuali malattie che colpiscono i suoi dipendenti. Nel caso dei piloti, abbiamo certificati di idoneità, di non idoneità o di idoneità con riserva al volo". Helmut Polksdorf, portavoce di Lufthansa, spiega così il regolamento che segue la compagnia in materia. Regole che valgono anche per la filiale Germanwings. "L’idoneità al volo viene verificata e certificata ogni anno dai medici specializzati di un’istituzione federale". E sul caso di Andreas Lubitz mette subito le mani avanti: "Non posso parlare perché vige per noi la privacy sui dati personali anche dopo il decesso". In generale, spiega il portavoce, "ogni pilota prima di essere assunto da noi affronta un test severo, atto a certificarne le condizioni fisiche e psicologiche. Dopo l’assunzione, che avviene nel caso in cui il test sia superato, i piloti si sottopongono a controlli annuali, cosiddetti "medical", che anche in questo caso ne testano condizioni fisiche e psichiche". E nel caso in cui un pilota fosse dichiarato inidoneo al volo, esistono diverse possibilità: "Il reimpiego nel personale di terra è possibile, ma non garantito, se si è di fronte al caso di un pilota che abbia meno di 25 anni e che abbia lavorato da meno di 10 anni presso Lufthansa, l’inidoneità al volo certificata dal medico può comportare il pagamento di un’assicurazione (una tantum). E il dipendente potrà trovare un altro lavoro. Se il pilota ha più di 35 anni, e lavora in Lufthansa da più di 10, può andare in pensione".

"Se un dipendente, durante l’anno in cui ha l’idoneità, viene colpito da una malattia, è lo stesso pilota a doversi sottoporre a controlli medici, e a dover comunicare di non poter volare.

È anche possibile che colleghi o superiori di grado che dovessero notare comportamenti alterati, dovuti ad esempio all’assunzione di alcool o droghe da parte di qualche pilota o a stress eccessivo, segnalino detti comportamenti in modo da far scattare delle verifiche sulle condizioni del pilota", ha concluso Polksdorf.

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