Donna e marxista, ecco la presidente del Nepal

Per la prima volta nella storia del Paese himalayano è una donna ad essere stata eletta presidente, la carica di capo dello stato è stata conferita a Bidya Devi Bhandari membro del partito marxista leninista unificato e in prima linea nelle battaglie per i diritti delle donne

Donna e marxista, ecco la presidente del Nepal

Una donna, comunista, presidente del Nepal. La storica notizia che giunge dall' Himalaya ha il potere di lasciare stupiti. Bidya Devi Bhandari è la nuova Presidente della repubblica federale nepalese, e ha ottenuto la vittoria con 327 voti a favore contro i 214 del rivale Kul Bahadur Gurung. Seppure la carica sia onorifica e di rappresentanza, non significa però che la sua nomina non sia determinante per comprendere la radicale presa di posizione che ha assunto il parlamento nel dimostrare la volontà di cambiamento nel futuro della nazione.

Il piccolo stato himalayano, traumatizzato dal terremoto di cui ancora riporta le ferite e uscito solo da un mese dal delicato processo di transizione che ha portato alla formazione della Repubblica federale dopo il rovesciamento della monarchia avvenuto nel 2008, ha eletto a capo di stato una figura simbolo nella lotta per i diritti delle donne. Scelta presa all'interno di una società, come quella nepalese, caratterizzata ancora da una forte tradizione patriarcale.

La storia dell'attuale Presidente va ripercorsa sfogliando i manuali degli ultimi anni del Nepal. All'interno infatti dei decenni caldi che hanno caratterizzato il passato recente di Kathmandu, Bidya Devi Bhandari ha cercato sempre di aver un ruolo di primo piano.

Militante nelle fila del CPN-UML, il partito marxista leninista unificato, attiva dai tempi della guerra civile, e dal 2008 vice presidente del partito, del quale tra l'altro fa parte anche l'attuale premier. E' stata impegnata in prima linea nella stesura della Carta costituzionale e infatti a lei si devono le scelte riguardanti l'introduzione delle quote rose in parlamento e la legge che impone l'elezione di una donna a presidente o vice presidente.

Ora, dopo la proclamazione e l'attenzione dei riflettori, occorrerà vedere indipendentemente dai simboli che incarna, nel pragmatico, cosa riuscirà a fare.

E, seppur ribadito il fatto che il presidente del Nepal ha un ruolo soprattutto formale, capire però se la sua figura sarà in qualche modo determinante per un miglioramento della condizione della donna nel piccolo stato asiatico.

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