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Anche 1984 finisce nel mirino liberal: censurata l'opera di Orwell

L'università di Northampton, nel Regno Unito, ha emesso un avviso sul libro di George Orwell, 1984: il classico contiene "materiale esplicito". E a Dublino viene ribattezzata l'aula magna intitolata a Erwin Schrödinger

Anche 1984 finisce nel mirino liberal: censurata l'opera di Orwell

La furia iconoclasta della censura liberal non risparmia più nessuno. Da Shakespeare a Geoffrey Chaucer passando per Mark Twain, la guerra culturale dei progressisti identitari che vuole cancellare la storia e i classici per imporre una visione del mondo basata sull'antirazzismo e sull'anticolonialismo, ora se la prende con scrittori e intellettuali del calibro di George Orwell, autore del celebre e citatissimo romanzo distopico 1984. Come riporta Il Foglio, il romanzo scritto nel 1949 sugli orrori della censura e della minaccia totalitaria, viene censurato dalle università inglesi. L'università di Northampton, infatti, ha emesso un avviso sul libro: il romanzo contiene "materiale esplicito" e gli studenti potrebbero trovare 1984 "offensivo e inquietante". Cosa ci sarà mai di così offensivo nel classico di Orwell? Rimane un mistero. Paradossale e rappresentativo dell'epoca che stiamo vivendo che un classico contro la censura e il totalitarismo venga "segnalato".

Orwell e 1984 nel tritacarne del politically correct

Come spiega il Daily Mail, 1984 è fra le numerose opere letterarie che sono state segnalate agli studenti di Northampton che stanno studiando un modulo chiamato "Identity Under Construction". Vengono avvertiti del fatto che il romanzo "affronta questioni impegnative relative a violenza, genere, sessualità, classe, razza, abusi, abusi sessuali, idee politiche e linguaggio offensivo". Oltre al libro di Orwell, gli accademici identificano diverse opere nel modulo che hanno il potenziale per essere "offensive e sconvolgenti", tra cui l'opera teatrale di Samuel Beckett Endgame, la graphic novel V For Vendetta di Alan Moore e David Lloyd e Sexing The Cherry di Jeanette Winterson. Il deputato conservatore Andrew Bridgen ha dichiarato: "Piuttosto ironico che i nostri studenti vengano 'avvertiti' prima di leggere 1984. I nostri campus universitari stanno rapidamente diventando zone distopiche del Grande Fratello in cui si pratica la neolingua per ridurre la gamma del pensiero intellettuale e cancellare coloro che non si conformano ad esso".

Il biografo di Orwell, David Taylor, ha commentato così la vicenda: "Penso che i tredicenni potrebbero trovare inquietanti alcuni passaggi del romanzo, ma non credo che nessuno in età universitaria rimanga più scioccato da un libro". Peraltro il celebre romanzo di Orwell, come ricorda il Daily Mail, è stato regolarmente adattato per il teatro ed è diventato anche un - bellissimo film - con protagonista John Hurt. "Siamo consapevoli che alcuni testi potrebbero essere impegnativi per alcuni studenti e ne abbiamo tenuto conto durante lo sviluppo dei nostri corsi" ha spiegato un portavoce dell'università.

La cancel culture contro Erwin Schrödinger: "Era un pedofilo"

E non finisce qui. La cancel culture, ossia quel processo revisionista promosso dai fanatici della censura che intende applicare i criteri etici di oggi al passato cancellando la storia, decontestualizzandola completamente, ha messo nel mirino anche il Premio Nobel Erwin Schrödinger. Il fisico austro-irlandese, morto nel 1961, ricevette infatti il Premio Nobel per la fisica nel 1933 per il suo lavoro nel campo della meccanica quantistica e per aver stabilito l'equazione di Schrödinger, che determina l'evoluzione temporale dello stato di un sistema. Un genio a cui, ancora oggi, dobbiamo moltissimo per via dei suoi studi e delle sue scoperte scientifiche. La sua vita privata - a maggior ragione se pensiamo che era un uomo figlio del suo tempo - dovrebbe dunque passare in secondo piano, ma la cancel culture non ammette questa distinzione.

Come riportato dal The Times, infatti, il preside della scuola di fisica del Trinity College di Dublino ha raccomandato di ribattezzare l'aula magna dedicata a Schrödinger a causa dei presunti abusi su donne e bambini che il fisico austro-irlandese avrebbe commesso. Vero o falso che sia, c'è un "piccolo" dettaglio che i giustizialisti non considerano: Erwin Schrödinger è morto nel 1961 e non può difendersi. Tutto nasce da un articolo pubblicato a dicembre 2021 sulll'Irish Times, secondo il quale il fisico era un pedofilo. L'articolo cita la biogragia redatta dall'astrofisico britannico John Gribbin, Erwin Schrödinger and the Quantum Revolution, spiegando che, all'età di 39 anni, Schrödinger si era innamorato della quattordicenne Ithi, a cui insegnava matematica. Inoltre, secondo il biografo di Schrödinger, Walter Moore, il celebre fisico teneva un elenco nel suo diario delle donne e delle ragazze con cui aveva avuto una relazione. Fra queste c'era anche la dodicenne Barbara MacEntee.

Ma quanti personaggi storici, intellettuali e artisti, dovremmo "riconsiderare" se tenessimo conto della loro vita privata? Da Pasolini a Moravia - che sposò una donna di quaranticinque anni più giovane - forse se ne salverebbero pochi.

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