"Sarebbe un tradimento": chi si oppone all'ingresso della Finlandia nella Nato

L'ingresso della Finlandia nella Nato potrebbe dipendere soltanto dalla votazione del presidente della Croazia, Zoran Milanovic, il quale ha espresso il proprio dissenso: ecco qual è il motivo

"Sarebbe un tradimento": chi si oppone all'ingresso della Finlandia nella Nato

Se la Finlandia il 12 maggio voterà per la sua annessione alla Nato, c'è chi potrebbe rovinare la festa al presidente finlandese Sauli Niinisto e al suo Parlamento, ormai molto più che propenso all'ingresso nell'Alleanza Atlantica: è Zoran Milanovic, presidente della Croazia, pronto ad opporsi all'annessione di Helsinki. "Morirò politicamente se necessario" - ha affermato durante un'intervista al quotidiano croato Jutarnji List, aggiungendo che "in qualità di presidente dello Stato che rappresenta la Croazia al vertice della Nato, porrà il veto all'invito per Finlandia e Svezia, se sarà a quel livello". L'ultima parte va tradotta: per Milanovic, prima di tutto, va risolta la questione relativa alla Bosnia Erzegovina relativa alla legge elettorale del Paese. Lo aveva già detto la settimana scorsa, lo ha ribadito nelle ultime ore.

"È un tradimento"

Ma perché il presidente croato ha tanto a cuore la questione Bosnia tale da votare contro la Finlandia? I croati che vivono lì, in pratica, non hanno la possibilità di eleggere i politici di loro preferenza a Sarajevo. Ecco perché, per lui, la questione ha priorità su altri aspetti sottolineando che inseguirà "come il diavolo le anime peccaminose di ogni membro del Parlamento che voterà a favore. Sarebbe un tradimento". Come recita l'articolo 10 del Trattato Nato, è necessaria l'adesione di tutti i membri: basta un solo no per far saltare tutto il banco, è necessaria l'unanimità.

Perché Milanovic è isolato

Negli ambienti governativi di Zagabria, persone che hanno familiarità con le procedure applicabili alla Nato e con le dinamiche di adesione dei due Paesi, affermano che Milanovic è consapevole che, alla fine, non sarà in grado di porre il veto all'ingresso di Finlandia e Svezia perché "la decisione di accettare i due Paesi saranno presi nel Consiglio Nord Atlantico, il che significa che sarà approvato a livello di ambasciatori, non di capi di governo o Capi di Stato". Ciò significa che se verrà invitato un ambasciatore, Milanovic non potrà costringerlo a prendere posizione contraria al Consiglio degli ambasciatori. Come riporta Il Messaggero, poi, il parlamento croato ha intenzione di dire sì alla candidatura di Svezia e Finlandia: il ministro degli Esteri, Gordan Grlić Radman, ha affermato che questa decisione "può solo contribuire a rafforzare la difesa e la sicurezza collettiva" e che la posizione della Croazia è chiara.

Già la settimana scorsa, Milanovic aveva espresso chiaramente la sua posizione affermando con l'espressione di "un'avventura molto pericolosa" l'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, sottolineando di essere "in una situazione terribile" dove Paesi come Bulgaria e Romania non possono

aderire a Schengen, "Macedonia del Nord e Albania non possono avviare negoziati di adesione con l'Ue, il Kosovo non è riconosciuto, mentre la Finlandia può entrare a far parte della Nato dall'oggi al domani".

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