Da più parti si sente dire che se l'Ucraina ancora resiste all'assalto russo è merito dell'Occidente e dell'invio di armi per combattere il nemico. Da più parti si dice che l'Ucraina avrebbe già perso da un pezzo se non avesse ricevuto una mano d'aiuto dalla Nato. Quello che adesso si deve dire, però, è che i missili che hanno fermato il mito dell'incrociatore russo Moskva è merito esclusivo dell'Ucraina, degli ucraini e dei Neptune, missili 100% made in Ukraine, progettati e prodotti a Kiev. Di occidentale, in questo successo enorme degli uomini di Zelensky, non c'è proprio nulla.
L'orgoglio ucraino
Il capolovoro ha più motivazionI: la tattica, l'astuzia, l'intelligenza e, appunto, i Neptune, che hanno abbattuto un simbolo della marina militare russa. Negli anni, dopo l'annessione russa della Crimea nel 2014, gli ucraini non se ne sono stati con le mani in mano ma hanno sviluppato strumenti e armi in grado di difendersi dall'umore di Putin, il quale ha enormemente sottovalutato l'avversario e oggi fa la conta dei morti e di tutte le perdite, tra cui il mitico Moskva. Come racconta Il Foglio, i missili R-360 Neptune furono presentati per la prima volta nel 2015 quando non suscitarono granché clamore. Oggi si. "Per la prima volta una nave da guerra è stata distrutta da un missile anti nave fatto interamente in Ucraina", ha twittato Daria Kaleniuk, direttrice del Centro anticorruzione ucraino (Antac). Dopo la lunga fase di sperimentazione, soltanto nell'ultimo mese sono entrati a far parte dell'esercito ucraino.
Cosa sono i Neptune
Questi missili vengono prodotti dall'azienda "Luch Design Bureau", sede nella capitale Kiev, e sono descritti come armi versatili e capaci di colpire anche altre tipologie di navi militari quali fregate, cacciatorpedinieri, portaerei e mezzi blindati da sbarco. Possono danneggiare navi dal peso di 5mila tonnellate motivo per cui ne sarebbero stati lanciati due, e non uno come ipotizzato in un primo momento, visto che la Moskva pesa 12mila tonnellate. Il peso dei missili, invece, è intorno ai 900 chili ognuno, il loro diametro è di 420 millimetri e sono lunghi circa 5 metri. Dal momento del lancio impiegano non oltre 15 minuti a raggiungere l'obiettivo e il lanciamissili mobile è un camion "Uspu-360". Tra le annotazioni più importanti, la loro testata esplosiva è di 150 chili e sono l'evoluzione di un missile chiamato "Kh-35", un anti-nave di origine sovietica.
Il paradosso
A causa delle sue origini, infatti, una nave russa è affondata per mano di un suo antenato, un affronto in piena regola oltre a essere un paradosso. Questo affondamento, quindi, va molto al di là del suo significato pratico sul campo di guerra perchè ha un valore morale e simbolico che dà forza agli ucraini e abbatte ancora una volta il morale degli uomini di Putin oltre ad assottigliare la differenza tra i due eserciti.
Come abbiamo visto sul Giornale.it, poi, è probabile che gli ucraini abbiano intenzionalmente convinto la Moskva a puntare il suo miglior radar nella direzione sbagliata mentre i missili Neptune si sono intrufolati sotto la copertura degli altri radar. Un attacco certamente ben architettato e studiato che ha portato all'affondamento di un caposaldo della marina russa, la quale ha accusato il colpo come e più di tutte le altre perdite fin qui ottenute dal 24 febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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