Guerra in Ucraina

"Quanto tempo abbiamo per sconfiggerlo". Parte il countdown contro lo Zar

Nel primo dei tre giorni del vertice di Ramstein, il segretario della Difesa americano ha fatto il punto della situazione assieme agli alleati Nato: ecco cosa è stato detto e il ruolo dell'Italia

"Quanto tempo abbiamo per sconfiggerlo". Parte il countdown contro lo Zar

La giornata di ieri ha visto l'inizio del vertice di Ramstein, base aeronautica statunitense in Germania, convocato dagli americani con la presenza dei rappresenti di 43 Paesi per fare il punto della situazione in Ucraina. Più passa il tempo, più il conflitto può prendere una piega lunga e duratura, ecco perchè occorre far presto e cercare che la Russia non tiri per le lunghe. Consapevoli che il 9 maggio non sarà l'ultimo giorno, i Paesi dell'Alleanza hanno stabilito in "quattro, cinque settimane" il termine ultimo oltre il quale non andare e fermare lo Zar, Vladimir Putin, che minaccia attacchi e rappresaglie nei territori Nato.

"Prossime settimane decisive"

Il segretario della Difesa degli Usa, Lloyd Austin, ha esortato gli alleati dell'Ucraina a "muoversi alla velocità della guerra" per dare più armi possibili a Kiev. "Le prossime settimane saranno decisive", ha affermato, sottolineando che va fatto il possibile per aiutare l'Ucraina. Il problema è "occorre fare presto, non c’è tempo da perdere, dobbiamo muoverci con il ritmo della guerra", si legge sul Corriere. In questo senso, la Germania ha operato il tanto atteso cambio di passo che ci si aspettava già da tempo come sottolineato dal portavoce dela Casa Bianca, Jen Psaki, dopo che Berlino ha deciso di fornire 50 carri armati anti-aerei all'Ucraina. La svolta è stata chiamata "un cambiamento senza precedenti" ed è il "segno dell'unità" degli alleati contro l'invasione dei soldati russi di Putin. Oltre ai tedeschi, nuovi aiuti arrivano anche dalla Gran Bretagna con alcuni missili anti-aereo e blindati inviati dal Canada.

La posizione dell'Italia

Il nostro Paese non si tira indietro e continuerà a inviare armamenti all'Ucraina per continuare la sua resistenza ai russi: lo ha confermato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che a Ramstein ha dichiato che "l'Italia continuerà a fare la propria parte sulla base delle indicazioni decise dal Parlamento italiano". Cosa è previsto? Saranno inviati nuovi equipaggiamenti militari "indispensabili per continuare il supporto alla resistenza ucraina", scrive l'Agi. Il ministro ha fatto riferimento al secondo decreto interministeriale che prende spunto dal primo, nel quale si è parlato delle richieste ucraine nel rispetto delle risoluzioni del Parlamento italiano. "La nostra volontà di continuare a sostenere le Forze Armate di Kiev è quanto ho già di recente ribadito al ministro della Difesa ucraino, Reznikov, nel corso della telefonata della scorsa settimana in cui ci siamo confrontati sulle esigenze del suo Paese in termini di aiuti", spiega Guerini al termine dell'incontro.

Qual è l'obiettivo anti Putin

Il capo del Pentagono, Austin, ha detto che Putin "deve prendere la decisione di mettere fine al conflitto". Adesso, il rischio che ci sia un coinvolgimento della Transnistria (Moldavia) è alto, per questa ragione "è importante che facciamo tutto il possibile perché l'Ucraina abbia successo, questo è il modo migliore per affrontare questo rischio", ha sottolineato il segretario americano. Per tutte queste ragioni, se Putin non si decide a porre fine al conflitto bisogna "indebolire la Russia e impedirle di riacquisire la forza militare necessaria per aggredire altri Paesi".

Infine, un cenno alla minaccia nucleare dove Austin ha ribadito che evocare il ricorso all'arma atomica è "molto pericoloso" e si tratta di "una retorica pericolosa e inutile".

Commenti