Coronavirus

Effetto coronavirus: l'Arabia Saudita vieta i pellegrinaggi alla Mecca

La fobia-coronavirus sta influendo sulla vita religiosa non solo in Arabia Saudita, ma anche in Iran, dove è stata vietata la preghiera del venerdì

Effetto coronavirus: l'Arabia Saudita vieta i pellegrinaggi alla Mecca

L’Arabia Saudita ha disposto in questi giorni il divieto di effettuare pellegrinaggi alla Mecca, al fine di evitare l’esplosione di un’epidemia di coronavirus. Di conseguenza, né i sudditi della dinastia wahabita né i fedeli islamici provenienti dall’estero potranno compiere viaggi devozionali verso il luogo sacro per il credo musulmano. Non si sa per il momento fino a quando il divieto in questione resterà in vigore.

A dare notizia di tale decisione delle autorità saudite, fa sapere Voice of America, è stata, mercoledì scorso, l’agenzia di stampa governativa Saudi Press Agency, che ha citato, quale fonte dell’informazione, un “funzionario del ministero dell’Interno”, senza però rivelarne l’identità.

Ad anticipare l’annuncio fatto dall’organo di stampa di Riad era però stato, riferisce il network Usa, il viceministro wahabita della Salute Abdel-Fattah Mashat. Egli, sempre mercoledì, aveva appunto anticipato l’intenzione dell’esecutivo di proibire alle comitive di pellegrini, formate sia da sauditi sia da persone provenienti dall’estero, di andare a rendere omaggio ai luoghi santi della Mecca.

Con l’entrata in vigore del recente divieto, precisa l’emittente americana, saranno sì messi al bando, per scongiurare il propagarsi del coronavirus, i viaggi di gruppo diretti alla città cara ai musulmani, ma i pellegrinaggi compiuti individualmente ed esclusivamente da sudditi della dinastia wahabita resteranno invece consentiti.

Del resto, l’adozione di un provvedimento governativo diretto a vietare, per motivi sanitari, gli assembramenti alla Mecca era nell’aria già dalla scorsa settimana, ossia, afferma Voice of America, da quando l'Arabia Saudita bloccava l’accesso alla località santa agli islamici in arrivo dal resto del mondo.

La chiusura della città sacra alle comitive dall’estero avrebbe già congelato, stima l’emittente Usa, migliaia di arrivi da Paesi stranieri e, se il provvedimento restrittivo sarà in vigore per molto tempo, ci sarà il rischio di mandare all’aria anche i pellegrinaggi alla Mecca di milioni di musulmani in programma per il Ramadan, che cade quest’anno tra aprile e maggio.

Le precauzioni anti-coronavirus stanno incidendo sulla vita religiosa non solo in Arabia Saudita, ma anche, rimarca il network americano, in un’altra nazione di credo coranico, cioè l’Iran.

La repubblica degli ayatollah, sempre con l’intento di scongiurare gli assembramenti di persone e il conseguente rischio di propagazione del morbo, ha appunto proibito di recente, nei luoghi di culto maomettani situati in ogni capoluogo di provincia, le celebrazioni della preghiera del venerdì.

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