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Egitto, guerra ai terroristi dopo l'attentato: uccisi 40 presunti jihadisti

Nell'attacco a un bus di turisti sono morte 4 persone. Nel mirino i "Partigiani di Gerusalemme"

Egitto, guerra ai terroristi dopo l'attentato: uccisi 40 presunti jihadisti

Una risposta durissima. Il giorno dopo l'attentato che ha ucciso quattro persone nella zona delle Piramidi, al Cairo, le forze di sicurezza dell'Egitto hanno colpito i terroristi. Il bilancio, secondo quanto riferisce il ministero dell'Interno, è di 40 presunti jihadisti uccisi.

Le azioni sono state condotte nell'area di Giza, a ovest del Cairo, e nella penisola nord-orientale del Sinai. In queste zone è forte la presenza di miliziani legati ai gruppi dell'estremismo islamico.

Una serie di raid ha avuto come obiettivo i covi dei terroristi. Le forze di sicurezza egiziane hanno anche recuperato molte armi.

Nell'attentato, avvenuto nella serata del 28 dicembre, è stato colpito un pulmino di turisti vietnamiti in visita nel Paese. Sono morti tre asiatici e un egiziano che li accompagnava. Una decina le persone rimaste ferite. Un ordigno artigianale è esploso al passaggio del bus sulla strada che transita vicino alle Piramidi, nel quartiere Al-Marioteya di Giza, alla periferia sud-occidentale del Cairo.

I sospetti delle autorità si sono da subito concentrati sul gruppo Ansar Bayt al-Maqdis, i «Partigiani di Gerusalemme», cellula fedele all'Isis e protagonista ormai da anni di una lunga serie di attentati nella regione a ridosso del Mar Rosso.

L'Egitto lotta da tempo contro il terrorismo. L'attentato più sanguinoso rivendicato dall'Isis in Egitto è la bomba a bordo di un volo charter precipitato nel Sinai nel 2015 dopo essere decollato da Sharm el Sheik.

Tutti i 224 passeggeri a bordo, in gran parte turisti russi, sono morti.

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