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Devolution e un referendum sull'Ue, le promesse dopo il voto inglese

Ai conservatori di Cameron la maggioranza assoluta. Il premier ha visto la regina e parlato al Paese

David Cameron e Samantha alla Spelsbury Memorial Hall
David Cameron e Samantha alla Spelsbury Memorial Hall

Il via libera a David Cameron per la formazione di un nuovo governo arriverà nel giro di poche ore. Il premier britannico è arrivato a Buckingham Palace con la moglie Samantha intorno all'una e mezza, per un incontro con la Regina Elisabetta II, incaricata di riconoscere ufficialmente il risultato delle urne.

Un incontro a cui Cameron non sarebbe obbligato, perché premier uscente e perché dunque non ci sarà un cambio al vertice. Il premier ha però scelto di vedere comunque Sua Maestà, un gesto di cortesia per la sovrana, arrivata circa un'ora prima dal castello di Windsor, la sua presenza segnalata dalla bandiera alta sul pennone.

Il premier è arrivato all'incontro forte di uno spoglio elettorale che al suo partito dà una maggioranza assoluta, con 326 seggi, quando le operazioni sono ormai quasi concluse. Questa mattina non ha nascosto la sua soddisfazione per il risultato, "È la vittoria più dolce", ha detto, parlando agli attivisti conservatori. "Abbiamo sconfitto anche i sondaggisti e i commentatori".

Dopo l'incontro con Elisabetta II, Cameron si è rivolto al Paese con un discorso di grande ottimismo, parlando di una Gran Bretagna "sull'orlo di qualcosa di speciale", con "una vita dignitosa alla portata di tutti" e ricordando come il suo governo abbia posto le basi per il futuro.

Nelle sue parole anche l'impegno a rispettare le promesse fatte in campagne elettorale, a partire da una devolution per le diverse nazioni del Regno, che vuole "più potenti e con più responsabilità" e ribadendo anche l'intenzione di indire un referendum per chiarire la posizione di Londra nei confronti dell'Unione Europea, che porti o meno verso un'uscita dalla comunità.

Cameron ha ringraziato infine Nick Clegg ed Ed Miliband, leader dei LibDem e del Labour.

Entrambi, e con loro anche il numero uno dell'Ukip, Nigel Farage, hanno annunciato le dimissioni dopo la débâcle alle urne.

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