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Macron punta su un premier donna (e di sinistra): ecco chi ha scelto

Macron ha scelto Elisabeth Borne come primo ministro francese, prima donna dopo 30 anni a ricoprire questo ruolo. 61 anni, ecco il profilo dell'ex ministra dei Trasporti e Transizione ecologica

Macron punta su un premier donna (e di sinistra): ecco chi ha scelto

Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato la nuova premier: si tratta di Elisabeth Borne, fino a oggi ministra dei Trasporti, affidandole l'incarico di formare il nuovo governo: lo ha annunciato l'Eliseo con una nota. "È la scelta della competenza al servizio della Francia - prosegue la nota - di una donna di principi, azione e risultati concreti". Borne, 61 anni, diventa quindi la seconda donna a entrare a Matignon, residenza ufficiale del primo ministro francese dopo Edith Cresson, rimasta in carica per undici mesi da maggio 1991 ad aprile 1992 con il secondo mandato del governo di Francois Mitterrand.

Chi è la Borne

Sono quindi passati 30 anni dall'ultima donna premier. Elisabeth Borne sostiene l'ala sinistra del governo e dal 2017 si è occupata prima dei Trasporti e poi della Transizione Ecologica. Nella sua carriera precedente ha ricoperto il ruolo di prefetto della regione Poitou-Charentes dal 2013 al 2014, divenne segretaria personale di Sègolène Royal al ministero dell'Ecologia dal 2014 al 2015 fino a diventare il capo della Ratp, il gestore dei trasporti della regione parigina, ed entrare al governo nel 2017. Molto stimata da Macron perchè "ritenuta una conoscitrice dei dossier del prossimo quinquennio - in particolare la questione climatica - e perchè è una figura proveniente dalla sinistra", ricorda l'Ansa.

La vita in politica

Sin da giovane manifesta talento e passione per la politica, iniziata a metà degli anni Ottanta al ministero delle Infrastrutture. Negli anni Novanta fu consigliera del ministero dell'Istruzione con due governi diversi. Nei cinque anni tra 2008 e il 2013 ha lavorato con Bertrand Delanoe e Anne Hidalgo ricoprendo il ruolo di direttrice generale dell'Urbanistica al Comune di Parigi. Iniziano in questo periodo i contatti e i legami con l'ex presidente Segolène Royal che la scelse come sua direttrice di gabinetto. Come detto, nel 2017 fu fatta ministra dei Trasporti a seguito della vittoria alle presidenziali di Macron. Dopo due anni, nel 2019, ha iniziato a guidare il ministero della Transizione ecologica. Infine, quasi un anno fa (luglio 2020), ha assunto il ruolo di ministra del Lavoro.

Il famoso quotidiano francese Le Figaro afferma che la Borne dovrà affrontare "la madre di tutte le battaglie", in pratica la riforma delle pensioni. Fino a questo momento è sempre stata scelta dai governatori, per la prima volta si sottoporrà al giudizio degli elettori con le elezioni legislavitve che si terranno a giugno per un seggio nel Calvados, terra d'origine di sua madre.

"Politica di disprezzo"

Non a tutti, però, è andata giù la nomina di Elisabeth Borne come prima ministra. Il presidente Emmanuel Macron "dimostra la sua incapacità nel riunire e la volontà di continuare la sua politica di disprezzo, di decostruzione dello Stato, di saccheggio sociale, di racket fiscale e di lassismo", ha affermato su Twitter Marine Le Pen. Ci è andato già pesante anche il leader del partito della sinistra radicale France Insoumise (Lfi), Jean Luc Melenchon. La signora Borne può anche pensare di essere una donna di sinistra, "ma noi non le accordiamo questa distinzione", ha aggiunto Melenchon. "Punto positivo, una donna primo ministro. Per il resto...

Nomina del ministro dei Trasporti che ha smantellato il servizio pubblico ferroviario, dell'Ecologia condannata per la sua inazione sul clima, del lavoro che ha spoliato i disoccupati", ha twittato il segretario del partito socialista (Ps), Olivier Faure.

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