Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a France24, ha rivelato che "la Turchia avrebbe reagito diversamente se avesse saputo che l'aereo era russo". Ha anche rivelato: "Dopo l'abbattimento ho chiamato Putin ma finora non ha mai risposto". Inoltre, ha risposto a quelle che secondo lui sono "calunnie" pronuniciate da Vladimir Putin. Il leader russo ha affermato, nelle ore successive all'abbatimento del jet di nazionalità russa da parte dell'aviazione turca, che la Turchia finanzierebbe lo Stato Islamico acquistando petrolio prodotto dall'organizzazione terroristica.
"Se non provate le accuse, sono solo calunnie" ha detto il leader turco. Inoltre, Erdogan ha specificato che l'impegno della sua nazione contro l'Isis è "incontestabile". Ha però puntanto il dito contro un altro capo di stato: "L'Isis vende il petrolio al regime di Assad. Chi cerca l'origine del potere militare e finanziario dell'Isis dovrebbe guardare prima di tutto al regime di Assad e ai Paesi che collaborano con lui".
Inoltre, ha aggiunto: "Prima i politici e i nostri militari dovrebbero sedersi e parlare di dove siano stati commessi errori, poi dovrebbero concentrarsi sul superarli da entrambe le parti. Invece, fare dichiarazioni emotive come queste non sarebbe giusto". Un chiaro riferimento alle misure minacciate dalla Russia nei confronti del commercio tra le due nazioni.
Erdogan ha fatto notare che "non si scuserà con la Russia per l'abbattimento dell'Su-24" anzi sostiene che "sono coloro che hanno violato il nostro spazio aereo a dover chiedere
scusa per l'accaduto, non noi. I nostri piloti e le nostre forze armate hanno semplicemente ottemperato ai loro doveri, che consistono nel proteggere il paese e rispondere alle violazioni delle regole di ingaggio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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