Sono voci ancora da confermare quelle riportate dalla stampa britannica, secondo cui il libro degli orrori compiuti dallo Stato islamico avrebbe un nuovo capitolo, uno che parla di armi chimiche testate sui prigionieri dei jihadisti.
A quanto riporta il Times gli uomini di Al Baghdadi avrebbero iniziato a sperimentare gli agenti su alcuni prigionieri, utilizzati come vere e proprie cavie, uccise da una lunga agonia. Una scopert che sarebbe stata fatta all'Università di Mosul, da tempo al centro di un'estenuante battaglia contro le milizie.
Sarebbero gli apparati di sicurezza di Londra e Washington ad avere svelato quanto avveniva, dicendo che per giorni i jihadisti avrebbero avvelenato i pasti dei prigionieri.
"Un salto indietro verso il nazismo", scrive il Times.Lo scopo potrebbe essere quello di impiegare armi contro obiettivi occidentali, contaminando cibo e bevande, mentre lo Stato islamico si prepara alla strenua difesa di Raqqa, la cosiddetta capitale.
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