San Francisco
Oltre centoventi feriti, sei dei quali in condizioni critiche, e 15 milioni di danni sono un bilancio relativamente lieve per un Paese, e in particolare per uno Stato, quello della California, che da sempre convive con i terremoti. Soprattutto se si considera che il sisma ha registrato una magnitudo di 6.1, solo di due decimi inferiore a quella che il 6 aprile 2009 ha devastato L'Aquila. Però la scossa delle 3.20 della scorsa notte non ha solo risvegliato abitanti e turisti nell'area della Baia di San Francisco, ha contribuito a ridare vita al fantasma del Big One, l'evento catastrofico che tutti sanno che accadrà, anche se nessuno può dire quando.
Quella che è considerata una tra le più belle città degli Stati Uniti, è costruita sulla Faglia di Sant'Andrea, una zona dove si incontrano, e si scontrano, la placca pacifica e qualla nordamericana. Un fatto che impone uno stile di vita condizionato dalla gestione dell'emergenza. Come i coetanei giapponesi, i piccoli nordcaliforniani sono preparati già dalla scuola materna ad imparare come ridurre al minimo l'impatto di un forte terremoto. Almeno in fatto d'incolumità fisica. Qui il bollettino sismico riporta quotidianamente decine di piccole scosse, che sono la norma. L'evento dell'altra notte ha però lasciato il segno. I ponti della Baia, il Golden Gate e il Bay Bridge hanno oscillato vistosamente, senza subire danni. Se il flusso delle auto è regolare, i turisti arrivati fin qui per attraversare il ponte simbolo guardano la «porta d'oro» con timore. Anche se le tre campate hanno già sopportato la magnitudo 7.1 nel 1989 ed è ufficialmente progettato per resistere a sismi fino a 8 gradi.
I danni più evidenti sono stati registrati a Napa, 75 km a nordovest di San Francisco. Gli edifici più danneggiati sono quelli in muratura, mentre le tipiche costruzioni realizzate con travi e pannelli in legno hanno assorbito bene i quasi 15 secondi di scuotimento. Oltre ad avere chiuso le aree a rischio di crollo, le autorità hanno provveduto a chiudere al traffico le due highways che portano alla valle del vino californiano, e a bloccare l'aeroporto regionale, per verificarne l'agibilità. Attualmente si verificano ritardi sulle linee metropolitane, e sono sospesi i trasporti via treno delle società Capitol e Ace. La vita sembra proseguire tranquilla, ma l'attenzione dei media è massima. Tutte le strutture sono allertate.
Gli scenari possibili sono tre: una probabilità compresa tra il 30 e il 70 per cento di assistere a nuovi fenomeni tra magnitudo 3 e 5, mentre è del 54 per cento la possibilità che si superi il quinto grado. La terza è la peggiore: l'arrivo di un terremoto devastante, è dato al 10 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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