In Francia è stato approvato, in via definitiva, il contestatissimo progetto di legge sulla sicurezza globale. Un progetto che, tra gli altri punti, prevede pene per tutti coloro che diffondono, in modo negativo, immagini di agenti di polizia e militari con l’obiettivo di nuocere alla loro sicurezza.
Semaforo verde
Il provvedimento, presentato da Rèpublique en Marche, il partito del presidente Emmanuel Macron, ha subito dure critiche tanto da sinistra quanto da altri partiti. E questo a causa di alcuni episodi di violenza che, nel recente passato, hanno visto protagonisti alcuni membri delle forze dell’ordine. Il riferimento più eclatante va alle manifestazioni come quelle dei gilet gialli, e non solo.
Scendendo nel dettaglio, l’articolo 24 penalizza l’identificazione delle suddette forze dell’ordine. Quest'ultimo diventa a tutti gli effetti un nuovo reato. L’Assemblea Nazionale ha approvato il testo con 75 voti a favore e 33 contrari. Si preannuncia tuttavia una battaglia interna feroce, visto che la sinistra ha già annunciato di voler impugnare il progetto di legge d’innanzi alla Corte Costituzionale.
A tutela delle forze dell’ordine
Nei mesi scorsi, migliaia di persone erano scese in strada per manifestare contro l’allora proposta che mirava a rendere illegale la diffusione di foto o immagini, raffiguranti poliziotti in servizio con l’intenzione di arrecar loro un danno. Ora che il testo ha superato lo scoglio più importante, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, è soddisfatto per il risultato conseguito. A detta di Darmanin, la norma è stata pensata per "proteggere" gli agenti di polizia.
Se i critici citano il precedente delle manifestazioni dei gilet gialli, il ministro è rimasto impressionato da un altro episodio, altrettanto recente. Nel nord di Parigi, nei palazzi di Epinay-sur-Seine, dove si registra un’intensa attività di spaccio di stupefacenti, poco tempo fa sono state diffuse immagini di vari poliziotti, con tanto di nomi e cognomi. Questa "vergogna" ha convinto ancora di più Darmanin ad accelerare sul progetto di legge sulla sicurezza.
Le misure criticate
Da un punto di vista burocratico, durante il passaggio del progetto al Senato, la misura finita nell’occhio del ciclone è stata modificata per escludere dalla limitazione i giornalisti. C’era, infatti, il rischio che una normativa troppo stringente potesse, secondo alcuni, limitare il diritto d’informazione.
In ogni caso, non è soltanto l’articolo 24 a far discutere.
Come ha sottolineato Le Figaro, tra le altre misure troviamo l’uso più massiccio di telecamere di sorveglianza pedonali e droni da parte delle forze di polizia. In ogni caso, al momento e a meno di clamorosi colpi di scena, il progetto ha ricevuto il semaforo verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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