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Francia bombardò la Siria perché a caccia Abaaoud

A sei mesi esatti dalle strage di Parigi, in cui morirono 130 persone, emerge un inquietante retroscena sui mesi precedenti la strage: i servizi segreti occidentali erano sulle tracce di Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente degli attentati, ben prima del 13 novembre

Francia bombardò la Siria  perché a caccia Abaaoud

A sei mesi esatti dalle strage di Parigi, in cui morirono 130 persone, emerge un inquietante retroscena sui mesi precedenti la strage: i servizi segreti occidentali erano sulle tracce di Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente degli attentati, ben prima del 13 novembre. E la Francia modificò la sua strategia militare decidendo di bombardare in Siria nel settembre 2015, proprio perché a caccia dell'estremista che temeva stesse preparando un attentato in Europa. Come poi effettivamente accadde. Il retroscena è stato rivelato da Le Parisien, nel giorno dell'anniversario della strage che costò la vita a oltre 130 persone.

Secondo il quotidiano francese, nel 2015 il belga 28enne di origine marocchina era stato identificato come una minaccia ben precisa per l'Europa: si erano messi in moto i servizi segreti di una decina di Paesi europei, con l'aiuto della Cia e occasionalmente persino del Mossad israeliano. Furono proprio i segnali d'allarme rilevati nell'estate del 2015 che indussero il presidente Francois Hollande, informato dai suoi ministri della Difesa e dell'Interno dei piani del terrorista belga, a bombardare, nel mese di settenbre dello scorso anno, Deir Es Zor, in Siria: il 27 settembre i caccia francesi lanciarono un'operazione quello che si riteneva fosse il campo di addestramento di Abaaoud sulle rive dell'Eufrate.

Una fonte governativa ha dovuto però ammettere che l'intelligence non ha mai saputo la localizzazione esatta del terrorista.

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