Marine Le Pen sospende la campagna elettorale: ecco cosa sta succedendo

Marine Le Pen deve fare i conti conti con la ricerca delle firme necessarie per formalizzare la sua candidatura. I vertici del Rassemblement National non nascondono la preoccupazione per una situazione "catastrofica"

Marine Le Pen sospende la campagna elettorale: ecco cosa sta succedendo

Marine Le Pen ha annunciato la sospensione della campagna elettorale per le elezioni presidenziali in programma in Francia il prossimo aprile. Il volto chiave del Rassemblement National deve fare i conti conti con la ricerca delle firme necessarie per formalizzare la sua candidatura.

Lo stop di Le Pen

Le leggi francesi parlano chiaro, e chiedono la raccolta delle firme di almeno 500 funzionari eletti. Le Pen ha dichiarato all'emittente televisiva BfmTv che ne mancano all'appello poco più di una quarantina, anche se altre fonti sostengono che ne avrebbe fin qui depositate tra le 360 e le 366. Dunque, secondo quest'ultima versione, ne mancherebbero all'appello 140 o 136. In ogni caso, ricordiamo che le suddette firme devono essere depositate presso il Consiglio Costituzionale entro il 4 marzo, e che questo è un passaggio burocratico fondamentale che sta creando non pochi grattacapi a molti aspiranti candidati.

Gli ultimi sondaggi indicano Le Pen in seconda posizione, alle spalle di Emmanuel Macron, grande favorito per la riconferma all'Eliseo. Al netto dei competitors che vanno dal centro-destra all'estrema destra, la partita per lo scranno più alto della Francia è dunque apertissima. Eppure i vertici del Rassemblement National (RN), che non nascondono la preoccupazione per una situazione definita "catastrofica e mai vista prima", hanno parlato di scelta difficile ma obbligata.

Una corsa contro il tempo

Detto della situazione di Le Pen, anche altri candidati sono chiamati a partecipare a una sorta di corsa contro il tempo. Il polemista Eric Zemmour è ancora più indietro dell'ex leader del Front National, con sole 290 firme. Jean Luc Melenchon, a capo del partito della sinistra radicale France Insoumise, ne ha finora depositate invece 370. Il presidente Emmanuel Macron, che ancora non ha formalmente annunciato la sua candidatura, ha invece raccolto tutti i 500 patrocini necessari per ripresentarsi.

"È una situazione indegna della democrazia. Se non mi aiutate, milioni di elettori saranno privati dall'elezione" ha detto Le Pen. Dopo aver sospeso e fatto slittare una serie di spostamenti sul territorio nazionale, visite e conferenze, Le Pen sta puntando sui media per lanciare il suo accorato appello ai sindaci ed "uscire dallo scandalo attuale". Il suo è un riferimento diretto ai mancati parrainages, mentre nei sondaggi oscilla tra il secondo e il terzo posto - tra il 16 e il 17% - messa in grande difficoltà dal diretto rivale di estrema destra, Zemmour. Finora sono sei i candidati che hanno ottenuto i necessari parrainages: Valèrie Pècresse (1945), Emmanuel Macron (1345), Anne Hidalgo (1074), Nathalie Arthaud (529), Fabien Roussel (529) e Jean Lassalle (503).

Per quanto riguarda l'altra corsa, ossia quella elettorale, stando agli ultimi sondaggi Zemmour avrebbe superato la rivale della destra tradizionalista Valèrie Pècresse. L'istituto Bva per l'emittente Rtl, ha accreditato per il polemista al 14,5% delle intenzioni di voto, mentre la candidata di Les Rèpublicains (LR) è retrocessa in quarta posizione al 13,5%. Il presidente uscente Macron rimane saldamente in testa, con il 24%, davanti a Le Pen, ferma al 17,5%.

Disastrosa la situazione a sinistra, dove i cinque candidati raggiungono insieme il 25,5% dei consensi, con Jean-Luc Mèlenchon al 10,5%, il comunista Fabien Roussel e l'ambientalista Yannick Jadot su un piede di parità al 4,5%, davanti a Christiane Taubira (4%) e la socialista Anne Hidalgo, solo al 2%.

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