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La Francia benedice il Conte bis. Ma dimentica le gaffe M5S

La Francia è pronta a inaugurare un nuovo corso diplomatico con l'Italia. Ma l'ottimismo di Parigi è solo di facciata

La Francia benedice il Conte bis. Ma dimentica le gaffe M5S

La Francia è pronta a voltare pagina e dare vita a una nuova relazione diplomatica con l'Italia. Le parole al miele uscite dalla bocca del ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, confermano le tante speranze che Parigi ripone nei confronti dell'esecutivo italiano appena insediato.

Presente al Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio, Le Maire ha fatto gli auguri al nuovo governo presieduto da Giuseppe Conte e dichiarato che questa situazione rappresenta “un'opportunità unica per dare un nuovo slancio alle relazioni franco-italiane su tutti i temi economici e finanziari, ma anche per dare nuovo impeto alle relazioni italiane con tutta l'Eurozona e l'Unione Europea”.

Le Maire ha inoltre affermato esplicitamente che i francesi e gli europei hanno “bisogno dell'Italia e degli italiani" e che non vede l'ora di incontrare di persona il suo omologo Roberto Gualtieri, con cui fin qui si era sentito soltanto per telefono.

Un ottimismo ingiustificato

Nonostante l'ottimismo del ministro francese, la situazione italiana in realtà non è cambiata a tal punto da poter parlare di un "nuovo corso" nei rapporti le cancellerie di Parigi e Roma.

Giusto per fare un esempio, Luigi Di Maio, ai tempi del governo gialloverde e quindi non più di pochi mesi fa, ha più volte attaccato duramente il presidente francese Emmanuel Macron e collezionato vari screzi con la Francia. E oggi Di Maio ricopre la carica di ministro degli Esteri italiano. Di quali cambiamenti sta parlando il ministro Le Maire?

Non possiamo personalizzare subito le situazioni e aggiungere il nome di questo o quel ministro – ha provato a difendersi Le Maire – La Francia ritiene che il nuovo governo rappresenti un'opportunità e quando c'è un'opportunità va colta”.

Resta il fatto che Di Maio non si è certo fatto ben volere dal governo francese.

Tra gli episodi da ricordare c'è sicuramente l'incontro avuto prima delle elezioni europee dal neo ministro degli Esteri con gli esponenti di punta del movimento dei gilet gialli, che per settimane hanno devastato Parigi in segno di protesta contro Macron e le politiche dell'Unione Europea. La Francia, in quell'occasione, richiamò addirittura il proprio ambasciatore a Roma.

Ma la polemica sui gilet gialli si aggiunge alle altre innumerevoli accuse lanciate da Di Maio alla Francia in tema di immigrazione. L'esponente del M5s arrivò a collegare gli sbarchi di migranti in Italia al lascito coloniale dei francesi in Africa. Un'altra affermazione, questa, che non ha certo contribuito a rendere il ministro italiano apprezzato oltralpe.

Probabilmente Le Maire non ricorda questi e altri episodi, oppure fa finta di scordarsene.

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