Francia, lo scandalo dei test anti-coronavirus riservati ai "ricchi di Saint-Tropez"

I test anti-coronavirus, ormai pressoché inaccessibili ai cittadini comuni, verrebbero fatti privatamente in un complesso residenziale di 180 ville

Francia, lo scandalo dei test anti-coronavirus riservati ai "ricchi di Saint-Tropez"

In Francia ha destato scandalo la recente notizia secondo cui si starebbero facendo dei test anti-coronavirus ai “miliardari di Saint-Tropez” mentre gli stessi esami diagnostici si effettuano a rilento e a fatica sul resto della popolazione. A essere sottoposti a tampone privatamente e a ripetizione sarebbero i residenti di Les Parcs de Saint-Tropez, ossia un grande complesso abitativo della località turistica comprendente 180 ville di lusso e munito di spiaggia nonché di guardie e di una cinta muraria. Tra le abitazioni lì ubicate vi sono quelle di tre uomini tra i più ricchi del mondo: l’imprenditore egiziano ed ex proprietario di Harrods Mohamed Fayed, il magnate indiano dell’acciaio Lakshmi Mittal e il patron del lusso transalpino Bernard Arnault.

La vicenda in questione, denunciata dal quotidiano della Costa Azzurra Var Matin e descritta ieri dal Telegraph, è emersa mentre il Paese registra oltre 20mila morti da Covid e mentre molti ospedali pubblici hanno raggiunto il punto di saturazione.

Gli esami clinici di cui beneficerebbero gli ospiti di Les Parcs verrebbero lì effettuati dal personale di un laboratorio privato di proprietà di Jean-Louis Oger, ricco farmacista datosi all’attività imprenditoriale e che possiede molte cliniche nel sud della Francia.

I test che avrebbero luogo nella rinomata città di mare non verrebbero fatti solo sui facoltosi residenti del mega-complesso abitativo, ma anche sui “loro amici”.

Lo stesso Oger, dopo essere finito nella bufera per avere messo a disposizione dei ricchi degli esami diagnostici di cui i comuni cittadini faticano a usufruire, si è quindi difeso dalle accuse rivelando, al medesimo giornale francese citato dal Telegraph, che i test compiuti a Saint-Tropez dal suo laboratorio farebbero parte di un “progetto sperimentale”.

Egli ha così negato che i propri tecnici stiano sottoponendo a tamponi naso-faringei i ricchi proprietari di ville, affermando che a questi ultimi verrebbero invece prelevati dei campioni di sangue nel quadro di un programma di ricerca, condotto dai suoi laboratori, sulla capacità del sistema immunitario umano di sviluppare anticorpi contro il coronavirus.

L’imprenditore ha contestualmente precisato che gli esami incriminati non verrebbero praticati su soggetti che accusano sintomi dell’infezione e ha poi assicurato che gli stessi test verranno estesi a tutta la popolazione d’Oltralpe a partire dall’11 maggio, giorno in cui dovrebbe essere revocato lo stato d’emergenza nazionale.

Oger, prosegue la testata britannica attenendosi al reportage di Var Matin, ha infine dichiarato che non sarebbe affatto “un suo problema” il fatto che le strutture ospedaliere pubbliche della Costa Azzurra e di tutta la Francia siano drammaticamente a corto del materiale necessario a condurre test diagnostici anti-Covid, materiale che, al contrario, non manca ai laboratori di proprietà del medesimo farmacista datosi all’imprenditoria.

A sostegno della testi promossa da Oger, secondo cui il trattamento privilegiato riservato ai miliardari di Les Parcs non sarebbe nient’altro che un progetto di ricerca sperimentale, si è schierato il sindaco della celebre località turistica, Jean-Pierre Tuveri.

Il primo cittadino di Saint-Tropez, afferma la testata britannica, ha immediatamente bollato come infondate e inutili le polemiche innescatesi in questi giorni in merito agli “esami clinici per i super-ricchi”, dichiarando anche che l’attività diagnostica in corso sugli ospiti del complesso residenziale in questione sarebbe stata “approvata” in precedenza direttamente dalle autorità sanitarie francesi.

Queste ultime però, rivela il giornale britannico, hanno attestato di essere totalmente all’oscuro dei test privati a beneficio dei residenti di Les Parcs e hanno di conseguenza disposto ultimamente indagini su quanto sta accadendo in Costa Azzurra.

Anche l’Istituto Pasteur, ente preposto alla ricerca scientifica contro le malattie infettive, ha ammesso di non essere venuto finora a conoscenza di alcun dettaglio degli “studi sperimentali” che Oger starebbe conducendo tra le ville di Saint-Tropez.

La vicenda degli esami diagnostici a beneficio dei ricchi, a fronte delle enormi difficoltà del sistema sanitario d’Oltralpe nel rendere gli stessi test accessibili al resto della popolazione, ha profondamente indignato i cittadini comuni.

Alcuni di questi, citati dal Telegraph ma coperti da anonimato, hanno bollato la vicenda come un grave episodio di disuguaglianza sociale, analogo a quelli che hanno dato vita e che continuano ad alimentare la rivolta dei gilet gialli.

Contro i test a esclusivo beneficio della gente facoltosa si è scagliato anche un medico in servizio presso

l’ospedale pubblico della medesima cittadina balneare, che, interpellato dal giornale d’Oltremanica con il beneficio dell’anonimato, ha definito “anomalo” il caso portato alla luce da Var Matin.

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