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Ecco l'ultima vergognosa follia: "Colombo come Saddam Hussein"

Da tempo la furia politicamente corretta si è scagliata contro Cristoforo Colombo. Nel giorno dell'Indipendenza americana, i manifestanti hanno rovesciato la statua del navigatore genovese a Baltimora

Ecco l'ultima vergognosa follia: "Colombo come Saddam Hussein"

La furia iconoclasta contro le figure storiche continua e si abbatte su Crisotoforo Colombo, da tempo nel mirino dei politicamente corretti che vogliono cancellare la storia (che non conoscono). Ora però, come riporta il Corriere della Sera, in rete si arriva addirittura a paragonare il celebre navigatore genovese al dittatore iracheno Saddam Hussein. "Il Saddam Hussein di 17 anni fa a Bagdad, il Cristoforo Colombo di oggi a Baltimora. L’abbattimento del simulacro del navigatore italiano, questa volta poi buttato nel porto della città del Maryland, è solo l’ultimo di una serie: nelle scorse settimane ne sono avvenuti a Minneapolis e Richmond, in Virginia, mentre altrove, come a Boston, le sculture sono state decapitate o vandalizzate" scrive il Corriere della Sera.

Un'analogia riportata in rete ovunque: cambiano solo lo sfondo e la forma della statua. Anche le persone, poche e festanti, sono in numero simile. La foto e i video di Baltimora del rovesciamento della statua di Colombo arrivano all’indomani della contestata celebrazione organizzata da Donald Trump al Monte Rushmore, nel quale il tycoon si è espresso con grande fermezza contro il fascismo di sinistra. "Questo attacco alla nostra libertà deve finire e sarà fermato”, ha avvertito il tycoon. “Nelle nostre scuole, nelle nostre redazioni e perfino nelle nostre sale riunioni, c’è un nuovo fascismo di estrema sinistra ed è per questo – ha detto –che sto dispiegando forze dell’ordine per proteggere i nostri monumenti, arrestare i rivoltosi, e perseguire chi viola la legge”. Il presidente si è scagliato contro coloro che "vogliono distruggere la nostra storia" e "dividere il paese", ovvero i democratici e coloro che praticano la "cancel culture". Come rilevato da InsideOver, gli attivisti cosiddetti “antirazzisti” e liberal che in queste ore stanno sfogando la propria frustrazione contro statue e monumenti in tutto l’Occidente non conoscono il significato della locuzione latina damnatio memoriae, ossia la "condanna della memoria".

In 1984 di George Orwell quando un sovversivo viene fatto sparire dal partito, si applica la damnatio memoriae: viene cioè eliminato, da tutti i libri, i giornali, i film e così via, tutto ciò che si riferisca direttamente o indirettamente alla persona in oggetto. "Ogni disco è stato distrutto o falsificato, ogni libro è stato riscritto, ogni immagine è stata ridipinta, ogni statua e ogni edificio è stato rinominato, ogni data è stata modificata. E il processo continua giorno per giorno e minuto per minuto. La storia si è fermata. Nulla esiste tranne il presente senza fine in cui il Partito ha sempre ragione".

"Nessuno tocchi Colombo": l'appello contro gli iconoclasti

IlGiornale ha diffuso, nei giorni scorsi, l'appello di intellettuali e giornalisti per celebrare l'esploratore genovese finito nel mirino del movimento Black lives matter. Come sottolinea l'appello promosso da Francesco Giubilei e Marco Valle, l'intolleranza politicamente corretta, in realtà, ha preso di mira Cristoforo Colombo da tempo e addebitare le tensioni razziali della società americana all'esploratore genovese, illudendosi che basti distruggerne le statue e cancellarne la memoria per risolvere problemi del genere, è ipocrita e sbagliato. Oltretutto le campagne censorie si sa dove iniziano ma non dove finiscono e possono colpire chiunque con una pericolosa riscrittura della storia. In Italia, dal 2004 è stata introdotta la Giornata nazionale di Cristoforo Colombo (Dir. PCM 20/2/2004) "da svolgersi annualmente il giorno 12 ottobre, ricorrenza dello storico sbarco dell'esploratore genovese nel continente americano", purtroppo ignorata da molti italiani.

È dunque in programma il prossimo 12 ottobre a Genova una giornata per ricordare e celebrare Colombo lanciando un manifesto in difesa della memoria, della storia e della libertà.

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