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Francobolli politically correct. Ma quello "afro" vale meno

Per commemorare la tragica scomparsa di George Floyd, il sistema postale spagnolo ha messo in commercio francobolli in diversi colori che corrispondono alle tonalità della pelle degli abitanti del Paese. Ma è polemica

Francobolli politically correct. Ma quello "afro" vale meno

E se l'antirazzismo posticcio e ipocrita di certe istituzioni che provano a strizzare l'occhio al politicamente corretto fosse, in realtà, quanto di più razzista - e veramente - offensivo esista sulla faccia della Terra? L'ultimo cortocircuito del politically correct arriva dalla Spagna, dove Correos, la società statale responsabile della fornitura di servizi postali nella penisola iberica, ha lanciato una serie di francobolli per ricordare la tragica morte dell'afroamericano George Floyd, a un anno di distanza. Problema: il francobollo più scuro è anche quello che costa meno. La caratteristica è infatti quella di scendere di valore, da 1,60 euro a 0,70 euro, mano a mano che la tonalità diventa più scura. Motivo? Secondo l'azienda riflette il razzismo sistemico della società: "In Correos crediamo che il valore di una persona non debba avere colore, ecco perché abbiamo lanciato #EqualityStamps - Una collezione di francobolli in cui più scuro è il colore del timbro, minore è il valore. Riflettendo così una realtà ingiusta e dolorosa che non dovrebbe esistere" scrive l'azienda su Twitter, sposando le tesi di Black Lives Matter.

Correos ricorda George Floyd ma qualcosa va storto

Una scelta curiosa che però ha suscitato non poche polemiche sui social. "Ecco perché le campagne antirazziste vanno male" commenta un utente, mentre altri si scagliano contro la decisione di far pagare meno il francobollo più scuro: "Se tutti i francobolli avessero lo stesso prezzo, andrebbe bene. Quindi si sta solo evidenziando una separazione tra le razze. Dovete capire che finché continueremo a menzionare il colore della pelle delle persone continuerà ad esserci razzismo, trattiamo le persone come persone, non come colori" osserva un altro.

"Abbiamo fatto qualcosa di orribile per mostrare quanto (la realtà) sia orribile è un concetto che richiede un po' di sviluppo prima del lancio" si legge ancora fra i commenti all'iniziativa che non è stata granché apprezzata dall'opinione pubblica iberica. In effetti, difficile dare torto alle critiche emerse in queste ore: nel ricordare George Floyd, Correos mette su un piano diverso rispetto agli altri le persone di colore, come se, per l'appunto, le persone potessero essere assimilabili a dei colori. Il dato di fatto è che, senza volerlo, l'azienda spagnola ha messo in campo un'iniziartiva altamente discriminatoria.

Tanrt'è che a confermare lo scarso successo dell'iniziativa, come riporta Italia Oggi, ripreso da Dagospia, anche la sezione madrilena di Sos Racismo ha attaccato i francobolli colorati con un comunicato secondo il quale l'episodio "sottolinea la necessità di creare una più forte coscienza anti-razzista in Spagna", accusando Correos di "perpetuare l'idea della gerarchia razziale" e di esibire pertanto "negrofobia".

Inevitabili cortocircuiti del politicamente corretto.

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