La Germania inizia i rimpatri collettivi di migranti irregolari

Ieri sera è partito il primo volo verso l'Afghanistan: 34 afghani hanno lasciato la Germania. Ma l'operazione del governo scatena molte proteste

La Germania inizia i rimpatri collettivi di migranti irregolari

La Germania ha iniziato ieri sera i rimpatri collettivi di migranti fra coloro che si sono visti rifiutare la protezione internazionale dai tribunali tedeschi.

Ieri pomeriggio dopo il tramonto il primo gruppo di trentaquattro immigrati afghani è ripartito in aereo alla volta di Kabul, dando il via a un programma che si preannuncia molto più ampio. Le cosiddette sammelabschiebungen, ovvero le "espulsioni collettive", hanno già scatenato un'ondata di protesta, con i manifestanti pro-immigrati che ieri hanno dato vita a una manifestazione all'aeroporto di Francoforte (guarda le foto).

Le polemiche maggiori sono sorte soprattutto riguardo alle località in cui i migranti verranno rimpatriati: il governo tedesco, che ha promosso l'operazione, si è impegnato a non portare i migranti in zone a rischio, ad esempio, perché coinvolte da guerre o scorrerie che ne potrebbero mettere a repentaglio l'incolumità.

Il leader della Csu bavarese Horst Seehofer già ieri sera ha commentato il primo rimpatrio parlando alla televisione pubblica e auspicando che non si tratti di un episodio isolato. In effetti già a gennaio dovrebbero partire i prossimi voli.

Tuttavia, come ricorda l'importante quotidiano Die Zeit, la Corte Costituzionale Federale della Germania ha recentemente accolto il ricorso di un richiedente asilo proveniente proprio dall'Afghanistan che aveva tentato di

opporsi alla deportazione. Poiché in casi analoghi la stessa corte aveva deciso diversamente, al dibattito mediatico e politico si aggiunge ora anche una questione giurisprudenziale sulla liceità o meno di tali rimpatri.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica