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L'attentato, poi le trasfusioni: morto Shinzo Abe

L'ex primo ministro giapponese raggiunto da colpi di arma da fuoco durante un comizio. Arrestato un 41enne

L'attentato, poi le trasfusioni: morto Shinzo Abe

L'ex premier giapponese Shinzo Abe è stato colpito da colpi d'arma da fuoco sparati da distanza ravvicinata. Negli scorsi minuti è arrivata la conferma da parte del governo di Tokyo circa il decesso dell'ex capo del governo. "Abe - si legge in una nota - è morto a seguito delle ferite riportate nella sparatoria avvenuta a Nara".

Tutto è avvenuto nella notte italiana, quando in Giappone erano le 11:30. L'ex premier era impegnato in un comizio a Nara, una città del centro del Paese. Il 10 luglio infatti si vota per la Camera Alta del parlamento giapponese e Abe stava presentando i candidati del Partito Liberaldemocratico.

A un certo punto un uomo si è avvicinato e lo ha colto di sorpresa alle spalle, sparando diversi colpi verso il torace e il collo. Le condizioni di Abe, vigile in un primo momento stando alle testimonianze di molti cittadini raccolte dai media giapponesi, sono apparse subito gravi. Un vigile del fuoco ha dichiarato ad Abs che l'ex capo dell'esecutivo sembrava in arresto cardiocircolatorio.

I soccorsi sono stati immediati sia da parte delle persone che stavano partecipando al comizio che da parte dei sanitari giunti sul luogo. Trasferito in ospedale, Abe ha lottato per qualche ora tra la vita e la morte, ma poi non ce l'ha fatta ed è spirato.

Preso l'attentatore

La polizia ha intanto arrestato l'autore del gesto. Si tratterebbe di un uomo di 41 anni il cui nome è Tetsuya Yamagami. Gli inquirenti sono riusciti a mettersi subito sulle sue tracce e lo hanno catturato in una stazione ferroviaria non lontano dal luogo dell'agguato.

Adesso si indaga sulle motivazioni del gesto. Yamagami ha agito con una doppietta a canne corte di fattura artigianale, la quale era occultata all'interno di una borsa. A dirlo sono stati agenti della Polizia impegnati nelle indagini sentiti dai media locali.

Il Giappone ovviamente è sotto choc. Sia per l'agguato, visto che il Paese ha una legislazione molto rigida sul controllo delle armi, e sia per la popolarità di Abe. Quest'ultimo infatti è stato tra i premier più longevi del dopoguerra. Il primo governo lo ha guidato tra il 2006 e il 2007, per poi tornare al potere nel 2012 e rimanerci fino al 2020, quando ha dovuto lasciare per motivi di salute.

In politica da molti anni, Shinzo Abe è stato anche molto apprezzato in qualità di premier all'estero durante i suoi mandati. Messaggi di solidarietà stanno infatti giungendo dalle cancellerie internazionali di tutti i continenti.

Possibile una vendetta religiosa

Media locali parlano di un movente legato al fanatismo religioso dietro l'attacco a Shinzo Abe. Le autorità infatti starebbero vagliando la pista che porta al movimento religioso Aum Shinrikyo. A destare i principali sospetti in tal senso è la data dell'attentato contro Abe. L'8 luglio del 2018 infatti, quando alla guida del governo c'era per l'appunto Shinzo Abe, è stata eseguita la condanna a morte nei confronti di Shoko Asahara, pseudonimo di Chizuo Matsumoto.

Il fondatore cioè della setta religiosa in questione, nonché l'ideatore, secondo la giustizia nipponica, dell'attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995. Yamagami potrebbe aver agito quindi per vendicare, nel giorno del quarto anniversario della sua morte, il fondatore del movimento Aum Shinrikyo.

Kishida: "Atto vile e barbaro"

Sull'attentato contro Shinzo Abe è intervenuto anche l'attuale premier giapponese, Fumio Kishida. "L'attacco contro Abe è un atto vile e barbaro - si legge in una nota - un'azione del genere, fatta durante la campagna elettorale che è alla base della democrazia, è assolutamente imperdonabile". Kishida ha abbandonato tutti gli impegni elettorali per tornare urgentemente a Tokyo e seguire l'evoluzione della vicenda.

Anche i partiti di opposizione, in segno di solidarietà con quanto accaduto ad Abe, hanno deciso di sospendere la campagna elettorale e di interrompere ogni iniziativa in tal senso.

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