Giappone, scandalo nel sumo: ring vietato a sindaco perché "donna e impura"

A un sindaco giapponese è stato impedito di tenere un discorso sul ring del sumo, lo spazio dove si pratica la lotta libera giapponese, solo perché "donna e impura"

Foto d'archivio, Wikipedia
Foto d'archivio, Wikipedia

Incredibile ma vero. Al sindaco di una città giapponese è stato impedito di salire sul ring di un incontro di sumo (la lotta libera del Sol levante) perché "donna e impura". La notizia ovviamente ha destato grande scalpore e si aggiunge al fatto che anche ad altre donne, addette all'assistenza sanitaria, sarebbe stato posto lo stesso divieto. Ma per quale motivo si è verificato un fatto del genere? A quanto pare il sumo, legato allo shintoismo (religione panteistica e politeistica nativa del Giappone) proibisce alle donne di salire sul dohyo (l'area di combattimento).

Tomoko Nakagawa, sindaco della città di Takarazuka, aveva informato la Società giapponese di sumo che intendeva tenere un discorso, in occasione di un evento locale, accedendo al perimetro dove si combatte . L'anno scorso durante la stessa esibizione il sindaco aveva parlato fuori da quell'area, ma oggi tiene precisa che non sapeva che le fosse proibito entrarvi in quanto donna.

"Visto che, ancora prima di essere un sindaco, sono una donna, non mi è permesso salire sul ring", ha dichiarato. "È spiacevole e mortificante", ha aggiunto. L'associazione ha risposto motivando il diniego con il rispetto della "tradizione". Il sindaco però non demorde e fa sapere che presenterà nuovamente la richiesta di parlare dal "ring" al prossimo torneo in città. "Un giorno potremmo avere una prima ministra, voglio che si chiedano se lo impediranno anche a lei", ha spiegato. Ed ha aggiunto: "Non è forse importante avere il coraggio di riformare, mantenendo la tradizione?".

Non si sono ancora spente le polemiche dopo quanto accaduto a Maizaru. Il sindaco è stato colto da un malore mentre, prima di un incontro di sumo, stava salutando i presenti. A intervenire in suo soccorso sono state alcune donne, tra cui un'infermiera, ma, appena salite sul dohyo una voce diffusa dall'altroparlante ha intimato loro di allontanarsi. Queste hanno subito obbedito e sul ring è stato sparso del sale, per "purificare" la superficie.

Il presidente dell'Associazione giapponese sumo si è scusato per quanto accaduto e ha definito l'appello, diffuso all'altoparlante, "un atto inappropriato in una situazione che aveva a che fare con la vita di un uomo". Il governo, intanto, si è rifiutato di prendere posizione, affermando che l'associazione di sumo è "un ente privato". Facile prevedere che la nuova polemica scoppiata dopo lo stop al sindaco donna

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