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Il Giappone spia la Cina: Pechino arresta quattro cittadini nipponici

Il governo giapponese alla popolazione: "Massima cautela nel caso di visite in Cina"

Il Giappone spia la Cina: Pechino arresta quattro cittadini nipponici

Due cittadini giapponesi al momento risultano detenuti in Cina con l'accusa di spionaggio. È il secondo caso quest'anno per un totale di quattro arrestati.

Tokyo e Pechino, infatti, avevano riconosciuto già a settembre i primi due "incidenti" risalenti però a maggio, di cui uno relativo a un fermo eseguito nella provincia di Zhejiang e l'altro vicino al confine con la Corea del Nord, nella provincia di Liaoning. Il governo cinese aveva parlato di "arresti nell'ambito di misure conformi alla legge per attività di spionaggio".

Il Giappone è ancora in attesa di conferme ufficiali, ma ha comunque invitato la popolazione a prestare massima cautela in caso di visite in Cina.

La tv pubblica Nhk ha riferito che questi ultimi due casi risalirebbero a giugno, quando sono stati presi in custodia dalle autorità cinesi una donna sui 50 anni, arrestata a Shanghai, e un uomo di circa 60 anni, fermato a Pechino.

La Cina ha varato una stretta lo scorso novembre con il via libera a una legge antispionaggio, in modo da rafforzare la sorveglianza sugli stranieri all'interno del Paese a prescindere dalle motivazioni di lavoro o di semplice viaggio turistico.

L'ultimo caso eclatante di spionaggio risale al 2010, quando quattro dipendenti di una società di costruzioni giapponese furono arrestati con l'accusa di filmare "obiettivi sensibili" di un sito militare cinese di Hebei, prima di essere rilasciati nel giro di poche settimane.

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