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Il giorno in cui nacque la leggenda della Legione straniera

In occasione dell'anniversario della battaglia di Camerone (30 aprile 1863), pubblichiamo, per gentile concessione delle Edizioni libreria militare, un estratto di Je ne regrette rien. Nella legione straniera in Algeria 1957-62. L'opera è stata recentemente tradotta anche in francese, con il titolo di J'étais légionnaire en Algérie

Il giorno in cui nacque la leggenda della Legione straniera

La fatidica data del 30 aprile si avvicinava. Questa data era ed è la sintesi stessa di tutto il sistema di valori della Legione. Il 30 aprile 1863 vicino a una località chiamata Camerone, in Messico, 62 legionari della 3a compagnia del 1 Régiment Étranger combatterono dalle sette del mattino sino alle diciotto del pomeriggio per respingere l’assalto di circa 2.000 messicani (600 cavalieri e 1.400 fanti), infliggendo loro perdite tremende (300 morti e altrettanti feriti).

Il capitaine Danjou, comandante la compagnia, ferito mortalmente, si fece giurare dai legionari superstiti di morire piuttosto che arrendersi. Mantennero questo giuramento. Dopo l’ultima scarica di fucileria con le pallottole rimaste, i 3 legionari superstiti, ormai circondati, si prepararono a lanciarsi all’arma bianca contro i messicani. Intervenne allora un alto ufficiale messicano che intimò loro di arrendersi.

- “Ci arrendiamo se ci lasciate le nostre armi e curate i nostri feriti”, fu la richiesta dei legionari superstiti.

- “Non si rifiuta niente a degli uomini come voi”, fu la risposta dell’ufficiale messicano che rivolgendosi ai suoi uomini aggiunse:

-“Questi non sono uomini, sono diavoli!”.

La tradizione vuole che il 30 aprile, laddove sia presente un distaccamento della Legione, anche il più piccolo, venga ricordato questo fatto d’armi, che simbolicamente racchiude lo spirito della Legione e sia data lettura al recit du combat, che termina con la frase scritta sul monumento eretto sul luogo del combattimento:

«Ils furent ici moins de soixante
opposés à toute une armée,
sa masse les écrasa.
La vie plutôt que le courage
abandonna ces soldats Français
le 30 avril 1863.
À leur mémoire, la Patrie éleva ce monument»

È il giorno della commemorazione di tutti i caduti ed anche la festa della Legione Straniera. Parata in grande uniforme di fronte alle autorità civili e militari. E poi appunto la festa, che inizia per tradizione con la colazione servita ai legionari dai loro ufficiali e sottufficiali, non senza qualche garbato sfottò da parte dei militari di truppa.

Attenzione però all’alcool.

Chi veniva sorpreso ubriaco finiva dritto e filato in guardina, con una segnalazione sul suo libretto militare. Se si veniva spediti in cella tre volte per ubriacatura molesta, si spalancavano le porte della compagnia di disciplina.

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