Mentre la guerra a parole infuria tra le capitali di Stati Uniti e Corea del Nord, nel territorio americano di Guam, sotto la minaccia di un attacco da parte del regime di Kim Jong-Un, le autorità non sono disposti a correre rischi.
Nell'isola di 163 mila abitanti, paradiso di importanza strategica dove la presenza militare è forte, sono state fornite agli abitanti informazioni chiare su cosa fare nel caso dovesse essere lanciato un attacco nucleare. Una minaccia a cui non è arrivato neppure lo stesso Kim, che tuttavia ha fatto sapere di essere pronto a lanciare a metà agosto quattro missili che sorvoleranno il Giappone per arrivare fino alle vicinanze di Guam.
Il governatore dell'isola ha detto chiaramente di non sentirsi minacciato. Nondimeno, si dovesse arrivare al peggiore degli scenari possibili, il manuale per rispondere all'emergenza è pronto, completo di informazioni su cosa fare prima, durante e dopo un possibile attacco nucleare.
"Non fissate l'esplosione - vi si legge - per non essere accecati", suggerendo poi di ripararsi dietro qualsiasi cosa possa offrire protezione e di "togliersi i vestiti per evitare la diffusione di materiale radioattivo".
Nell'elenco delle precauzioni da prendere anche quella di trovare rifugio in edificio con una struttura in cemento, "spessa e densa abbastanza per assorbire le radiazioni". E ai genitori: "Restate dove siete, anche se foste separati dalla vostra famiglia. Seguite le notizie, non chiamate le scuole, siate pazienti e attendete istruzioni".
Nell'eventualità che la minaccia nordcoreana dovesse concretizzarsi, il Giappone ha schierato
sul suo territorio diverse batterie di sistemi Patriot, pronti a intercettare i missili se dovessero costituire un pericolo per il Paese. Intanto Trump assicura la protezione dei militari al governatore dell'isola di Guam.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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