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"Ha copiato All I want for Christmas is you": cosa rischia Mariah Carey

Andy Stone accusa Mariah Carey di violazione del copyright perché 5 anni prima aveva co-scritto una canzone con lo stesso titolo

"Ha copiato All I want for Christmas is you": cosa rischia Mariah Carey

Potrebbe sembrare quasi un paradosso ma alle porte dell'estate, e con le temperature insolitamente vicine ai 40 gradi, si torna a parlare della canzone che più di altre scandisce e segna l'arrivo del Natale, quasi più di Jingle Bells. All I want for Christmas is you è una delle colonne sonore universalmente riconosciute del periodo natalizio, quella di Mariah Carey è la voce che si sente di più nel periodo che va da fine novembre agli inizi di dicembre. Ma, ora, qualcuno vorrebbe strapparle la canzone e l'ha citata in giudizio per plagio.

È di queste ore, infatti, la notizia che il cantautore Andy Stone, il quale sostiene di aver co-scritto una canzone con lo stesso nome cinque anni prima, l'ha citata in giudizio con l'accusa di violazione del copyright. Inevitabile il terremoto causato da questa causa intentata dal cantautore, che per altro può far leva solamente sul titolo della canzone, visto che i due brani sono musicalmente molto distanti e non ci possono essere margini di copiatura. Il signor Stone afferma che Mariah Carey ha causato confusione intitolando il suo pezzo allo stesso modo, senza chiedere prima il permesso. Ovviamente, la cantante non ha ancora replicato al suo accusatore e difficilmente arriverà una sua risposta diretta nei prossimi giorni.

All I Want for Christmas is You è uno dei brani natalizi più conosciuti di tutti i tempi. Da quando è apparsa nell'album Merry Christmas, nel 1994, la canzone ha scalato tutte le classifiche in tutti i Paesi occidentali e, stando ad alcune stime approssimative, avrebbe fruttato alla star più di 60 milioni di dollari di diritti, che aumentano di anno in anno con l'arrivo della stagione natalizia. I numeri del brano sono impressionanti, basti pensare che la canzone è stata ascoltata in streaming oltre un miliardo di volte su Spotify, considerando che la piattaforma è nata circa 20 anni dopo l'uscita del brano. In un recente libro di memorie, la Carey ha raccontato di aver composto "la maggior parte della canzone su una piccola tastiera Casio a buon mercato".

Andy Stone, riferiscono i media internazionali, afferma che la cantante ha sfruttato la sua "popolarità" e il suo "stile" per farla sua. Ora chiede un risarcimento di almeno 20 milioni di dollari.

Difficilmente troverà un tribunale pronto ad accogliere la sua richiesta, soprattutto perché la causa di violazione del copyright si basa solo sul titolo e l'universo musicale è pieno di esempi di canzoni di successo che condividono lo stesso nome.

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