Da Vienna a Mosca per incontrare Vladimir Putin. Il cancelliere austriaco Karl Nehammer è da poco atterrato all'aeroporto Vnukovo per l'attesissimo incontro con il capo del Cremlino, il primo di un leader occidentale dall'inizio del conflitto ucraino.
Un incontro storico
La storica trasferta di Nehammer in Russia, in tempo di guerra, risponde ad una serie di ragioni che proveremo ad analizzare. Il ministro degli Esteri dell'Austria, Alexander Schallenberg, parlando prima della riunione Ue in Lussemburgo, ha fornito una prima, interessante spiegazione. "Fa la differenza essere faccia a faccia e dirgli qual è la realtà: che questo presidente ha di fatto perso la guerra moralmente", ha detto Schallenberg riferendosi, ovviamente, al summit Nehammer-Putin.
"Dovrebbe essere nel suo stesso interesse (di Putin ndr) che qualcuno gli dica la verità. Penso sia importante e lo dobbiamo a noi stessi se vogliamo salvare vite umane. Dobbiamo usare ogni possibilità per porre fine alla situazione infernale in Ucraina", ha concluso il ministro.
Il cancelliere austriaco si è diretto verso la residenza del presidente russo nel cuore di Mosca con un convoglio scortato da mezzi di sicurezza. La prima richiesta di Nehammer a Putin sarà un immediato cessate il fuoco in Ucraina, anche se sul tavolo ci saranno altri temi, militari e non.
I temi sul tavolo
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto sapere che il colloquio tra Putin e Nehammer si svolgerà "a porte chiuse", su richiesta di Vienna, e avrà al centro la situazione in Ucraina. Non è escluso che i due leader affrontino anche la questione del pagamento in rubli del gas. "L'argomento principale sarà lo stato delle cose in Ucraina. D'altra parte, le questioni relative al gas non possono essere escluse, perchè si tratta di un argomento molto rilevante per la parte austriaca", ha detto Peskov.
Ricordiamo che Nehammer è stato in visita a Kiev, dove ha anche tenuto colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E che l'Austria, pur essendo membro dell'Unione europea, non fa parte della Nato, ha la neutralità scritta nella Costituzione e dipende fortemente dal gas russo (importa l'80% del proprio fabbisogno). Nel recente passato, inoltre, Vienna ha più volte ricoperto i panni di attore neutrale, nonché di ponte, tra Ovest ed Est.
In ogni caso, il cancelliere austriaco sembra avere obiettivi troppo ambiziosi se, come filtra dalle prime indiscrezioni, punta a chiedere (e ottenere) una tregua, corridoi umanitari e la garanzia russa di fare luce sui crimini di guerra avvenuti in territorio ucraino. Nehammer sa di non potersi aspettare miracoli ma appare comunque intenzionato a tentare l'impresa. Anche perché il governo austriaco – formato da verdi e popolari – si oppone all'embargo europeo sugli acquisti di petrolio e gas russi, pur avendo aderito alle sanzioni contro Mosca approvate dall'Ue.
Il faccia a faccia
L'incontro tra Nehammer e Putin è durato 75 minuti e, da quanto emerso dalla cancelleria austriaca, citata dal giornale Kronen Zeitung, "non è stato un amichevole". "Il colloquio con Putin è stato molto duro e franco", ha invece dichiarato a caldo il cancelliere austriaco.
Parlando dei "gragravi crimini di guerra a Bucha", il cancelliere ha sottolineato che tutti coloro che hanno commesso tali atrocità "devono essere ritenuti responsabili".
"Il messaggio più importante" trasmesso al presidente russo è che "la guerra in Ucraina deve finire, perché in guerra ci sono solo perdenti da entrambi i lati". Il capo del governo di Vienna ha precisato che la sua visita "non è stata di amicizia", ma "sentivo il dovere di incontrare Putin in modo da non lasciare nulla di intentato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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