Hawaii, donna si taglia con carta: l'infezione rischia di ucciderla

Il racconto choc di Heather Hartbottlem che nel 2017, dopo essersi tagliata con uno scatolone usato durante un trasloco, aveva contratto una gravissima infezione da stafilococco alla mano: "Essere forti era l'unica opzione”

Hawaii, donna si taglia con carta: l'infezione rischia di ucciderla

A dir poco scioccante la storia di Heather Hartbottlem, una 49enne hawaiana che ha rischiato di morire a causa di una gravissima infezione contratta dopo essersi tagliata con della carta. La donna, oggi perfettamente ristabilita, ha deciso di raccontare la sua incredibile esperienza, spiegando di dover ancora effettuare dei controlli medici di routine nonostante siano trascorsi diversi anni dall'episodio.

Era il 7 dicembre dell'ormai lontano 2017 quando Heather, durante il trasloco nella nuova casa, aveva finito col tagliarsi con uno degli scatoloni che stava traspordando. Un incidente a dir poco banale, al quale la donna non aveva dato peso. Quella notte stessa, tuttavia, si era svegliata in preda a lancinanti dolori alla mano, divenuta stranamente gonfia ed arrossata.

“Il mio mignolo era gonfio. Il gonfiore si stava diffondendo”, ha ricordato la 49enne, come riportato dal “TheSun”. “Pensavo si trattasse di una distorsione o una lussazione, ma tra il mio mignolo e l'anulare c'era un taglio. Compresi così di essermi ferita durante il trasporto delle scatole. Restai a casa a riposare mentre tutti gli altri facevano un altro viaggio di 4 ore per proseguire con il trasloco. Il taglio stava già mostrando le caratteristiche di un'infezione, ed anche la mia mano aveva cominciato a gonfiarsi”.

In breve le condizioni di Heather peggiorarono, tanto da costringerla a presentarsi al pronto soccorso del più vicino ospedale. Con febbre, debolezza e fortissimi dolori all'arto interessato, la donna fu accompagnata dai familiari al centro medico di Hilo (Hawaii), dove venne subito assistita dal personale sanitario.

Gli esami effettuati dai medici riscontrarono una seria infezione da stafilococco che, diffusasi nel sangue, aveva già provocato una sepsi. Il batterio stava letteralmente divorando i tessuti della donna, causando quella che in gergo viene chiamata fascite necrotizzante.

“L'infezione si stava già diffondendo al mio gomito, e si dirigeva verso il cuore”, ha raccontato la 49enne.“L'infezione era così grave che dopo essere stata trasferita in emergenza ricordo ben poco, fino a quando non mi sono svegliata in terapia intensiva”.

Heather fu quindi sottoposta ad una massiccia terapia a base di antibiotici nella speranza di scongiurare una possibile amputazione che si sarebbe resa necessaria, in caso di fallimento delle cure, per salvarle la vita. Dopo aver danneggiato anche i tendini, l'infezione aveva infatti raggiunto anche l'ascella.

“Essere forti era l'unica opzione. Ma emotivamente e mentalmente ho sofferto”, ha ammesso la donna. In quei momenti, ha aggiunto, il suo unico pensiero era stato quello della figlia di 6 anni, la piccola AnnJolie. “Non avrei mai immaginato che saremmo state separate per sessantacinque giorni. Avevo il cuore infranto ma quella era la mia motivazione per combattere”.

Dopo una biopsia dei tessuti infetti, ed una nuova cura a base di antibiotici, i primi risultati. Passata l'infezione, Heather aveva dovuto sottoporsi ad un innesto cutaneo per ripristinare l'integrità dei tessuti, ma anche in quella fase si erano manifestati dei problemi. La donna era stata trasferita in un altro ospedale delle Hawaii, dove aveva dovuto subire un intervento chirurgico all'avambraccio ed all'anulare a causa di un ascesso.

Nel 2018, un nuovo intervento, durante il quale i chirurghi avevano prelevato del tessuto sano dall'addome per sostituirlo a quello della sua mano. Una procedura non priva di dolore.

“Ciò che ha accelerato il processo di guarigione è stato un dispositivo straordinario chiamato Wound Vac, ha raccontato la donna.“È un'aspirazione attraverso una spugna che estrae le tossine nocive dalla ferita e rigenera il flusso sanguigno sano”.

Adesso Heather sta lentamente tornando a condurre una vita normale, anche se non ha ancora recuperato la piena

funzionalità delle dita ed è ancora in terapia. “Ti adatti ed impari a vivere in un modo diverso”, ha aggiunto, dichiarando di aver voluto raccontare la sua storia proprio per essere un esempio per gli altri.

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