Mondo

Hong Kong, minacce un cavallo "filo cinese": ippodromo cancella le corse

Il famoso ippodromo Happy Valley è stato costretto ad annullare le gare per le minacce di morte contro un cavallo controllato da un politico filo cinese

Hong Kong, minacce un cavallo "filo cinese": ippodromo cancella le corse

Gli effetti del braccio di ferro tra gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong e la Cina hanno coinvolto un po' tutti: semplici cittadini, turisti, studenti, uomini d'affari e persino un cavallo.

Secondo quanto riportato da Reuters, mercoledì scorso il famoso ippodromo hongkonghese Happey Valley è stato costretto a cancellare in fretta e furia le corse della serata a causa delle ripetute minacce ricevute contro il cavallo Hong Kong Bet, di cui è proprietario il politico filo-cinese Junius Ho.

Junius Ho, avvocato e deputato, è finito nel mirino dei manifestanti di Hong Kong perché responsabile di aver espresso il suo appoggio ai misteriosi picchiatori in maglietta bianca (secondo alcuni membri delle Triadi al soldo di Pechino) che nelle settimane scorse avevano malmenato i giovani attivisti con spranghe e bastoni. Ho aveva stretto loro la mano, incoraggiandoli pubblicamente e dichiarando a una radio locale frasi come “i rivoltosi non meritano pietà” e “la loro sorte è la morte”.

I manifestanti hongkonghesi minacciano un cavallo "filo cinese"

La posizione di Junius Ho ha causato il malumore dei manifestanti, i quali hanno pensato di prendere di mira il suo cavallo da corsa, Hong Kong Bet, un baio di quattro anni che non è potuto scendere in pista per le ripetute minacce ricevute.

Gli organizzatori dell'Happy Valley, per paura che gli attivisti pro Hong Kong si materializzassero nell'ippodromo durante la gara, hanno contattato Junios Ho chiedendogli di ritirare il suo cavallo dalla corsa. Il politico si è rifiutato, quindi l'ippodromo ha cancellato tutte le corse per salvaguardare la sicurezza di cavalli, fantini e pubblico.

L'Happy Valley, che nella sua storia si è fermato solo per l'arrivo di tifosi o eventi catastrofici, è una vera e propria istituzione all'interno della città di Hong Kong. È stato costruito dai britannici nel 1846 e le sue corse attirano ogni volta decine di migliaia di spettatori, pronti a puntare i loro denari sui cavalli vincenti. L'annullamento delle corse di mercoledì ha provocato enormi danni economici, visto che puntate per un valore di 130 milioni di euro sono finite in fumo.

Intanto i ribelli hongkonghesi continuano a riempire di insulti Junius Ho sui social network.

Il politico, dal canto suo, ha ribadito come il suo cavallo fosse innocente: “È vergognoso minacciarlo impedendogli di correre”.

Commenti