I gilet gialli assediano Parigi: 163 arresti, sequestrate mazze

Giornata di proteste e scontri nella capitale francese dove la polizia ha arrestato 163 persone che hanno partecipato alla 45esima mobilitazione dei "gilet jaunes". Impiegati 7.500 poliziotti, sequestrate mazze e bocce

I gilet gialli assediano Parigi: 163 arresti, sequestrate mazze

Sabato infuocato a Parigi per le proteste del movimento dei gilet gialli, giunti ormai alla loro 45esima mobilitazione nel giro di neppure un anno. A nulla è servito l'appello alla "calma" del presidente Emmanuel Macron. Tensioni e disagi fin dalle prime ore di questa mattina nella capitale francese, dove oltre alla manifestazione dei gilet jaunes sono in programma altri due cortei, contro il riscaldamento globale e la riforma delle pensioni. Decine di migliaia le persone in piazza e per le strade.

Qualche manifestante ha provato ad entrare nelle zone presidiate dalla polizia, che ha risposto subito con i gas lacrimogeni. Situazione molto difficile sugli Champs-Elysees. Nella più celebre rue parigina, per disperdere la folla, sono intervenuti i camion blindati della gendarmeria e le camionette con gli idranti. Fermato di nuovo Eric Drouet, uno dei leader dei gilet gialli. Altri due rappresentanti del movimento, Maxime Nicolle e Jérôme Rodrigues, sarebbero stati respinti sugli Champs-Elysees. In tutto, sono circa 7.500 gli agenti dispiegati in città. Alle 17.30 erano già 163 gli arresti, 224 le persone multate. Denunciata dalla prefettura la presenza di mille elementi "radicali" nel corteo. Infiltrati alcuni black block.

Come detto, le parole di Macron non sono bastate per tranquillizzare i manifestanti più accesi. Al contrario, hanno spinto i leader dei gilet gialli a chiedere ai cittadini una mobilitazione ancora maggiore. Alcuni dei fermati sono stati trovati in possesso di mazze, bocce e altri oggetti contundenti. A rendere più difficile la situazione il fatto che i tre cortei in programma avvengano in concomitanza con le Giornate del Patrimonio, iniziativa culturale di apertura di palazzi storici, tra cui l'Eliseo.

Ancora più complicata, dunque, la gestione dell'ordine pubblico, minacciato durante ogni corteo dei gilet gialli. Che si dicono già pronti a tornare in piazza. Christophe Chalençon, uno dei leader del movimento, ha annunciato per il 17 novembre una nuova iniziativa. Data non casuale, trattandosi dell'anniversario della nascita del gruppo. "Sarà esplosivo", minaccia Chalençon, che lo scorso febbraio aveva incontrato Di Maio e Di Battista innescando una crisi diplomatica tra Italia e Francia, poi rientrata.

Durissimo il giudizio su Macron: "Ha venduto il suo movimento 'En Marche' come un movimento di cittadini", mentre ha fatto una "pallida contraffazione riciclando politici di sinistra, centro e destra. Ora la società francese è arrivata al capolinea e sono sicuro che in occasione delle elezioni comunali il messaggio per 'En Marche' sarà chiaro", ha concluso Chalençon.

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