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I leader del mondo ricordano Castro

Da Putin a Hollande, da Xi Jinping al messicano Peña Nieto a Maduro, i capi di Stato e di governo ricordano il leader cubano Fidel castro, scomparso all'età di 90 anni

I leader del mondo ricordano Castro

"La Cuba libera e indipendente che creò insieme ai suoi alleati è diventata un membro influente della comunità internazionale e un esempio ispiratore per molti popoli e paesi". Così il presidente russo Vladimir Putin ha descritto il leader cubano Fidel Castro morto all'età di 90 anni, aggiungendo che è stato il simbolo di "un'intera era" della storia contemporanea. Putin ha altresì ricordato che Castro "era un amico sincero e affidabile della Russia".

"Castro ha incarnato la rivoluzione cubana, nelle speranze che ha suscitato e dopo, nelle disillusioni che ha provocato", ha detto il presidente francese, François Hollande, qualche ora dopo l’annuncio all’Avana della morte del padre della rivoluzione cubana. "Protagonista della Guerra Fredda... seppe rappresentare per i cubani l’orgoglio del rifiuto della dominazione esterna".

"Tutti i rivoluzionari del mondo devono portare avanti la sua eredità", scrive su Twitter il presidente del Venezuela Nicola Maduro. "A 60 anni dalla partenza della Granma dal Messico (storica nave che alcuni combattenti rivoluzionari, fra i quali Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, usarono per raggiungere Cuba dal Messico durante la Rivoluzione cubana, ndr) Fidel è consegnato all'immortalità di coloro che lottano tutta la vita... Hasta la victoria siempre!".

Il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, su Twitter ha definito Castro "referente emblematico del XX secolo" e "un grande amico del Messico". E in un secondo messaggio ha detto che è stato un amico del Messico, promotore di un rapporto bilaterale basato sul rispetto, il dialogo e la solidarietà".

Il governo dell'Ecuador ha descritto come "grande" e "gigante" il lìder maximo. "È stato un grande. È morto Fidel. Viva Cuba! Viva l'America Latina!", ha scritto su Twitter il presidente Rafael Correa. Anche il cancelliere del paese andino, Guillaume Long, ha espresso la propria tristezza.

Il presidente cinese Xi Jinping ha detto che la storia e la gente ricorderà Fidel Castro come "una grande figura dei nostri tempi". Xi ha fatto queste osservazioni in un messaggio di condoglianze consegnato al presidente cubano Raul Castro.

L'ultimo leader sovietico, Michail Gorbaciov, osserva che Castro ha "lasciato un segno profondo nella storia di tutta l'umanità". Ed ha aggiunto che "rimarrà nella nostra memoria come un politico e un uomo straordinario, e come nostro amico".

"È giusto rendere omaggio oggi alla sua figura - dice il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano - per l'esperienza complessa e drammatica che ha rappresentato nelle sue luci e nelle sue ombre, e per la lungimirante apertura con cui negli ultimi anni ha assecondato un processo di avvicinamento all'Occidente e di superamento delle barriere che avevano a lungo tenuto isolata la sua Cuba. Fidel Castro è stato protagonista storico di grande rilievo sul piano mondiale del secolo scorso, e si è caratterizzato come un costruttore di un esperimento di stato fondato sulla mobilitazione e il sostegno popolare, fin quando non sono balzate in primo piano e divenute contraddizioni fatali le componenti autoritarie e la subordinazione agli schemi sovietici e al blocco ideologico-militare guidato da Mosca".

"Fidel Castro - prosegue l'ex Capo dello Stato - è stato nel contempo mito ideale e politico per grandi masse di militanti della sinistra nel mondo, nella stessa Europa e nel nostro paese. Anche per il suo straordinario carisma personale ha ispirato movimenti rivoluzionari, in particolare nell'America Latina, e alimentato speranze immaginando un futuro libero dal dominio capitalistico", dice ancora Napolitano.

"La Cuba di Castro è stata anche al centro in vari momenti di tensioni tra le maggiori e più pericolose tra i blocchi dell'Est e dell'Ovest nel periodo della guerra fredda e oltre. La sua rivoluzione contro il regime di Batista non era stata guidata da ostilità verso gli Stati Uniti, ma piuttosto da vicinanza alle grandi tradizioni di libertà di quel paese"

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