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I turisti occidentali nel mirino. Isis: "Colpire Sharm el Sheikh"

Il Califfato ai combattenti egiziani: "Basta con il divertimento dei turisti stranieri ed ebrei". Poi il consiglio: "Non uccidete con proiettili, ma sgozzate"

I turisti occidentali nel mirino. Isis: "Colpire Sharm el Sheikh"

Il terrorismo islamico torna a minacciare le coste dell'Egitto e i villaggi vacanze di Sharm el Sheikh. Il Califfato ha, infatti, pubblicato su un sito jihadista i "consigli ai combattenti egiziani" per colpire i tutisti occidentali. "Bisogna trasferire la lotta nel centro del Cairo e gli attacchi devono raggiungere Sharm el Sheikh, basta con il divertimento dei turisti stranieri ed ebrei", si legge in una lunga nota dove ai terroristi viene consigliato di colpire anche gli sciiti e i copti.

Il comunicato è stato pubblicato sul sito La tribuna dell’informazione jihadista. Già in altre occasioni aveva lanciato appelli agli estremisti in Egitto. "Dovete capire che il regime non si interessa alle vittime uccise nel Sinai tanto quanto quelle morte nella capitale", si legge nell’appello a spostare la lotta al Cairo affinché "il Sinai goda della pace e diventi una retrovia dei jihadisti". Nella penisola i combattenti sono chiamati a colpire anche "i carichi di armi diretti a Gaza dal Sinai perché queste armi vengono usate dalle fazioni palestinesi contro i musulmani: queste fazioni, come Hamas, sono tutte traditrici". Sul sito La tribuna dell’informazione jihadista i "consigli" prendono di mira anche gli sciiti e "i giudici egiziani, a maggioranza copta, che hanno condannato a morte diversi islamisti". "Colpite anche l’economica egiziana - si legge ancora - perché i capitali appartengono ai copti, il turismo, i gasdotti e il canale di Suez". Infine la minaccia contro "le spie che collaborano con la sicurezza e le forze armate". Per quanto riguarda le "spie", i jihadisti si sentono anche in dovere di consigliare sulle modalità con cui giustiziarle: "Non uccidetele con proiettili, ma sgozzatele".

Proprio nel Sinai la formazione jihadista Ansar beit al Maqdis ("I partigiani di Gerusalemme") ha adeito allo Stato islamico nominando Abu Bakr al Baghdadi "califfo di tutti i musulmani in Iraq, Siria e in tutti i paesi islamici". Il gruppo si impegna a proseguire le sue operazioni contro l'esercito e i servizi di sicurezza in Egitto e si appella a tutti gli abitanti di Egitto, Gaza e Libia, così come dei Paesi orientali e del Maghreb, affinché seguano l’esempio di Ansar beit al Maqdis per "unificare i musulmani". Proprio ieri l'Isis aveva annunciato che avrebbe stato istituito il Califfato islamico in Sinai: "È il primo passo verso l’invasione di Gerusalemme". Contatti e alleanze erano già emerse nei mesi scorsi.

Da oltre un anno la formazione Ansar beit al Maqdis ha siglato diversi attentati contro le forze armate egiziane nella penisola del Sinai, sostenendo di voler vendicare la repressione dei Fratelli musulmani in Egitto.

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