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Un branco di scimmie massacra una famiglia: cinque persone uccise

La strage familiare dell’Uttar Pradesh è l’ultimo di una lunga serie di incidenti più o meno mortali in cui risultano implicate le scimmie indiane

Un branco di scimmie massacra una famiglia: cinque persone uccise

In India si è appena consumata una strage familiare ad opera di un “branco di scimmie”. Il dramma ha avuto luogo venerdì a Shahjahanpur, nello Stato settentrionale dell’Uttar Pradesh. Questo episodio è l’ultimo di una scia di tragedie collegate alle scimmie, la cui popolazione nel subcontinente raggiunge i 50 milioni di esemplari.

La strage di venerdì ha registrato come vittime cinque persone: una mamma e quattro dei suoi sei figli. La donna, di 45 anni di età, e i suoi bambini avevano in quel giorno deciso di dormire nel cortile della loro abitazione, dato che la temperatura in casa era insopportabile sia per colpa dell’ondata di caldo abbattutasi allora sull’Uttar Pradesh sia per il fatto che si era guastato il ventilatore domestico. Di conseguenza, la madre e i sei bambini, in cerca di un po’ di refrigerio, sceglievano di passare la notte in cortile.

Proprio lì, però, si trovava un muro che, la sera di venerdì, veniva attaccato da un branco di primati scatenati. Le scimmie infuriate si mettevano infatti a “scuotere violentemente” l’opera muraria, facendola alla fine precipitare.

Nel cadere, l’opera in muratura è piombata addosso alla quarantacinquenne e a quattro suoi figli, uccidendoli tutti e cinque. A sopravvivere al crollo avvenuto in cortile per opera degli animali sono stati solo due dei piccoli della donna.

Le autorità dell’entità federata indiana hanno reagito alla strage familiare di Shahjahanpur definendola un “tragico incidente”. Il primo ministro dell’Uttar Pradesh ha quindi offerto ai ragazzini sopravvissuti al dramma un ristoro di 400mila rupie, equivalenti a poco meno di 5mila euro. Sul luogo del crollo, nel frattempo, vanno avanti gli accertamenti condotti dagli organi inquirenti locali.

La strage di Shahjahanpur è l’ultimo di una lunga serie di incidenti più o meno mortali nel subcontinente in cui risultano implicate delle scimmie. Ad esempio, nel giugno dell’anno scorso, un bimbo di appena un mese e mezzo di vita è stato ucciso da una scimmia saltata nella culla di quest’ultimo per rubargli il biberon.

Nell’agosto del 2019, inoltre, un cinquantenne è morto precipitando dalla terrazza di casa sua a Sambhal, sempre nell’Uttar Pradesh, mentre cercava di fuggire da un branco di primati che lo stava inseguendo.

Più di recente, gli animali in questione hanno assalito un medico a Meerut, nella medesima entità federata, e gli hanno portato via dei campioni di sangue di pazienti malati di Covid, scatenando il panico tra la gente circa la possibilità dell’esplosione di un’epidemia di massa.

Gli animalisti hanno finora provato a spiegare l’aggressività manifestata dalle scimmie e la sempre più problematica relazione tra cittadini e primati affermando che sarebbero gli esseri umani i responsabili di tutto.

Il fatto che le scimmie si stiano sempre più spostando nelle aree urbane sarebbe appunto la conseguenza della progressiva distruzione e occupazione dell’habitat naturale degli animali da parte dell’uomo.

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