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Indonesia, domenica delle Palme di sangue: attacco choc in chiesa

Due attentatori suicidi si sono fatti saltare in aria all’esterno della chiesa cattolica di Makassar. I kamikaze fermati dagli addetti alla sicurezza. Il governo indonesiano condanna l'attacco

Indonesia, domenica delle Palme di sangue: attacco choc in chiesa

Domenica delle Palme macchiata dal sangue di innocenti in Indonesia. Una violenta esplosione è avvenuta oggi nei pressi della cattedrale cattolica di Makassar, capitale della provincia del Sulawesi Meridionale.

Lo riportano i media locali che citano un sacerdote che parla di un attentatore suicida come il responsabile dell’atto. Poco dopo, però, la polizia indonesiana ha sì confermato l’attacco terroristico ma ha annunciato che i kamikaze entrati in azione sono stati due. Sulla scena sono stati anche trovati resti umani. "Stiamo verificando se siano degli attentatori o delle persone presenti nella cattedrale", ha spiegato il portavoce della polizia del Sulawesi meridionale, E. Zulpan.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti i due terroristi sono arrivati a bordo di una moto carica di esplosivo e si sono fatti saltare in aria fuori dal cancello principale del luogo di culto. "Volevano entrare nel complesso della chiesa", ha fatto sapere la polizia. Il loro tentativo è stato vanificato dall’eroico intervento di alcuni addetti alla sicurezza della chiesa.

I morti sarebbero due, forse proprio i kamikaze, ed feriti almeno 14, tra cui cinque fedeli che erano appena usciti dalla chiesa dopo aver partecipato alla messa della Domenica della Palme. Le squadre di soccorso e le forze di sicurezza sono impegnate ancora ad identificare possibili dispersi. Nessuna rivendicazione è stata ancora fatta per l'azione anche se le autorità fanno rimbalzare sui media l'ipotesi di un coinvolgimento del gruppo Jamaah Ansharut Daulah (Jad), già responsabile nel 2018 di attacchi suicidi a chiese, costati la vita a 30 persone.

Il bilancio, peraltro provvisorio, poteva essere ben più pesante. Secondo Argo Yuwono, portavoce della polizia nazionale, "gli attentatori stavano cercando di entrare nel compound della chiesa". "La motocicletta è rimasta distrutta e ci sono resti umani che stiamo ancora raccogliendo nel tentativo di identificare il sesso degli attentatori", ha aggiunto Yuwono.

Il governo indonesiano ha condannato con forza l'attacco avvenuto al complesso della chiesa della cattedrale nella città di Makassar, nella provincia di South Sulawesi. Il ministro indonesiano per gli affari religiosi Yaqut Cholil Qoumas ha affermato che l'attentato è un atto atroce.

Il presidente indonesiano, Joko Widodo, nel corso di un intervento in tv ha espresso "ferma condanna" per l'attentato kamikaze ed ha invitato i cittadini a "mantenere la calma" nella celebrazione del loro culto in quanto "lo Stato garantisce la sicurezza dei fedeli". "Condanno fermamente questo atto di terrorismo e ho ordinato al capo della polizia di indagare a fondo sull'organizzazione dei sospetti e di smascherarla fino alle sue radici", ha inoltre dichiarato Widodo. Il presidente ha sottolineato che il terrorismo “è un crimine contro l'umanità e non ha nulla a che fare con nessuna religione" e ha ricordato che "tutti gli insegnamenti religiosi rifiutano il terrorismo a qualsiasi titolo". Il presidente indonesiano ha poi invitato a pregare per la "guarigione immediata" delle persone rimaste ferite nella deflagrazione di una motocicletta carica di esplosivo. Danny Pomanto, sindaco della città portuale con una folta comunità cristiana, ha spiegato che il bilancio sarebbe potuto essere molto più grave se la moto avesse tentato di accedere in chiesa per l'ingresso principale e non da una porta laterale.

In Indonesia, Paese a maggioranza musulmana più popolato del mondo, le chiese cristiane sono spesso obiettivo degli estremisti islamici.

Nel maggio 2018 un attentato, poi rivendicato dall’Isis, fu compiuto contro tre chiese nell'isola di Giava e causò 13 morti.

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