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"Aumentare prontezza al combattimento". La missione dei tornado italiani

Il nostro Paese partecipa all'esercitazione Nato in Grecia, e l'aeronautica schiera i suoi Tornado usati in Libia nel 2011

"Aumentare prontezza al combattimento". La missione dei tornado italiani

Mentre continua a salire la tensione fra la Russia e diversi paesi dell'Occidente, l'Italia sta prendendo parte all'esercitazione Nato in Grecia. Una esercitazione che, viste anche le ultime azioni dei Paesi Ue nei confronti di Mosca, assume un significato di altro tipo che non può non destare qualche preoccupazione.

Sono giorni ormai che gli aerei degli alleati sorvolano la costa ovest della Grecia, partecipando ad un'operazione che la stessa Nato dichiara essere finalizzata ad "aumentare la prontezza al combattimento". L'esercitazione, denominata Iniochos 22, ha avuto avvio lo scorso 28 marzo e si trova ormai alla sua settima edizione. L'evento durerà ancora qualche giorno, fino al prossimo 8 aprile, e proprio quest'anno l'Italia ha deciso di prendervi parte. Iniochos 22 ha base nella sede di Andravida, nel Peloponneso, ed i Paesi possono partecipare su invito da parte delle forze aeree greche.

Fa pensare il fatto che quest'anno, oltre a paesi come Francia, Slovenia, Stati Uniti e Cipro anche la nostra nazione abbia deciso di partecipare. Che sia un ennesimo segnale da recapitare a Putin, come l'espulsione di oggi dei 30 diplomatici russi? A prendere parte all'evento, anche Albania, Egitto, Austria, Macedonia del Nord, Regno Unito, India, Canada, Croazia, Kuwait, Marocco e Arabia Saudita, che ricopreranno però solo il ruolo di osservatori.

Tornando alle esercitazioni, si tratta di missioni che hanno luogo tutti i giorni, dalle ore 9:00 fino alle ore 19:00. l'Italia ha schierato i caccia multiruolo Tornado, già impiegati nel 2011 in Libia per far rispettare la No fly zone. Si tratta di velivoli che sono in dotazione anche alla Raf e alla Lutwaffe, ossia le forze aeree di Gran Bretagna e Germania.

La Francia, secondo quanto si apprende, ha invece inviato la sua portaerei Charles de Gaulle con i caccia Rafale e gli E-2C Hawkeye Airborne Early Warning (AEW), mentre gli Usa hanno schierato gli F-15 e i droni MQ-9 Reaper.

Lo scopo della missione, come dichiarato dai partecipanti, è quello di aumentare la collaborazione fra alleati, oltre a quella di inviare un messaggio di stabilità e protezione. Nel corso delle esercitazioni quotidiane, le forze dei vari Paesi dovranno prendere parte ad azioni di contrattacco e difesa, oltre che di supporto alle operazioni condotte via terra.

Fra le varie missioni, anche quelle di ricerca e di salvataggio durante il combattimento, missioni bersaglio sensibili al tempo e missioni di asset aviotrasportati di alto valore.

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