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Dubbi, depistaggi e indagini: la (difficile) verità sul Boeing

L'Iran respinge le accuse ma le prove ormai sono consistenti. L'aereo potrebbe essere stato abbattuto da un missile

Dubbi, depistaggi e indagini: la (difficile) verità sul Boeing

La certezza degli 007 americani, le "prove" sventolate dal premier canadese Justin Trudeau, le dichiarazioni di Boris Johnson e, nella tarda serata di ieri, un video amatoriale che mostra l'istante esatto in cui l'aereo della Ukraine International Airline è stato abbattuto da uno (o forse due) missili.

L'incidente avvenuto nei cieli dell'Iran è sempre meno misterioso ogni ora che passa. Se in un primo momento si pensava che la causa della tragedia – costata la vita a 176 persone, cioè l'intero equipaggio del velivolo – fosse da attribuire a un guasto tecnico, probabilmente un problema al motore, la giornata di ieri ha fugato ogni dubbio: tutta colpa dell'artiglieria dei Guardiani della Rivoluzione iraniana.

La nebbia si dirada

In base alle ultime novità è possibile offrire una nuova ricostruzione dei fatti. L'aereo civile colmo di passeggeri – volo PS752 - parte alle 6:12 del mattino dell'8 gennaio dall'aeroporto Imam Khomeini di Teheran. Il decollo fila liscio, le condizioni atmosferiche sono buone.

Dopo aver raggiunto un'altezza di 2.400 metri e una velocità di 510 chilometri orari, alle 6:14 le comunicazioni tra la cabina di pilotaggio del Boeing e la torre di controllo si interrompono bruscamente. L'aereo precipita e si schianta su un campo situato nella periferia della capitale dell'Iran.

L'Ente iraniano per l'Aviazione civile fa sapere che il mezzo “ha virato a destra a seguito di un problema” e stava cercando di rientrare in aeroporto “a seguito di un problema”. Un funzionario del ministero delle Infrastrutture ha confermato l'ipotesi di un guasto tecnico a un motore.

In un primo momento l'ambasciata ucraina in Iran prende per buona questa versione e pubblica un comunicato ufficiale in cui conferma che “l'aereo si è schiantato a causa di un guasto al motore per motivi tecnici” ma soprattutto che le possibilità “di un attacco terroristico o di un attacco missilistico” possono essere tranquillamente essere escluse.

Più tardi l'emittente saudita Al Hadath riferisce che ad abbattere il Boeing è stato un missile sparato dagli iraniani. L'indiscrezione inizia a esser presa sul serio. Il presidente ucraino, Volomir Zelensky, apre un'indagine e invia una commissione sul luogo dell'impatto per fare chiarezza sulla vicenda. L'ambasciata cancella il vecchio comunicato e fa sapere che “eventuali dichiarazioni relative alle cause dell’incidente prima di una decisione della commissione non sono da ritenersi ufficiali“. Dunque: bisogna attendere le indagini.

Da Kiev arrivano le prime conferme. L'aereo sarebbe stato abbattuto da un missile di produzione russa, probabilmente sparato da un sistema missilistico antiaereo Tor-M1. L'Iran nega ogni coinvolgimento anche se le autorità locali si rifiutano di consegnare alla Boeing le due scatole nere rinvenute. Tradotto: gli iraniani vogliono condurre le indagini "in casa".

Per smorzare la tensione Teheran si dice pronta a offrire la massima collaborazione per risolvere l'enigma e invita la Boeing a partecipare alle indagini. Eppure ci sono troppi aspetti che non quadrano: intanto il velivolo era nuovo (costruito nel 2016), aveva appena superato una revisione (il giorno prima dell'incidente), l'equipaggio era esperto (il capitano aveva alle spalle 11.600 ore di volo sul Boeing 737) e sapeva come condurre in salvo il mezzo in caso di un guasto al motore (engine failure). Come se non bastasse, prima dello schianto, dalla cabina di pilotaggio non è partito alcun segnale di allarme: evento alquanto improbabile e sospetto in casi di problema tecnico.

L'ipotesi del missile continua a farsi strada, fino a quando fonti del Pentagono la confermano in via ufficiosa. A colpire il Boeing sono stati uno o due missili antiaerei Sa-15, di fabbricazione russa, facenti parte delle difese aeree iraniane. Probabilmente i razzi sono partiti da un sistema missilistico antiaereo rimasto operativo dopo l'attacco notturno alle basi militari situate in Iraq.

Le "prove" di Stati Uniti-Canada-Regno Unito

A quel punto arrivano le prime reazioni dei leader mondiali. Donald Trump si lascia sfuggire un “qualcuno d'altra parte potrebbe aver fatto un errore”, seguito poco dopo da “gli Stati Uniti si stanno convincendo sempre di più del fatto che l’Iran abbia per errore abbattuto l’aereo ucraino”. L'Iran continua a smentire. Il ministero dei Trasporti iraniano pubblica una nota inequivocabile: “Voci senza senso. Questa storia dell'attacco missilistico contro l’aereo non può assolutamente essere esatta”.

A ruota arrivano le reazioni di Canada e Regno Unito, Paesi che nell'incidente hanno perso rispettivamente 63 e 4 cittadini. Il premier canadese Justin Trudeau è stato chiaro: “Abbiamo informazioni d'intelligence da diverse fonti. Le prove indicano che l'aereo è stato abbattuto da un missile iraniano terra-aria". Gli fa eco il primo ministro britannico, Boris Johnson: “C'è una quantità di informazioni secondo cui il volo è stato abbattuto da un missile terra-aria iraniano. Questo potrebbe essere stato involontario".

La versione dell'Iran non regge

L'Iran, che parla di “sospetta messinscena”, ha chiesto al Canada di fornire le sue informazioni sull'aereo. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousav, ha inoltre fatto sapere che Teheran “ha avviato le indagini sulle cause dell'incidente aereo nel rispetto degli standard internazionali e dei criteri dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile” e ribadito di aver invitato “Ucraina e Boeing a partecipare alle indagini”.

Il portavoce del governo iraniano, Ali Rabiei, non si è mostrato diplomatico come il collega degli Esteri: “Nessuno si assumerà la responsabilità di una così grande menzogna una volta che si saprà che l'ipotesi del missile si tratta di una tesi disonesta”. Rabiei ha parlato espressamente di un' ”operazione di guerra psicologica” portata avanti dal “governo degli Stati Uniti”. Le indagini proseguono.

A inchiodare gli iraniani troviamo i satelliti americani che, a quanto pare, hanno captato il lancio dei missili di Teheran. Le agenzie di intelligence hanno poi intercettato varie comunicazioni tra le stesse autorità iraniane che confermerebbero, in maniera definitiva, l'ipotesi del missile.

C'è poi un video amatoriale che mostra gli ultimi istanti dell'aereo prima dello schianto al suolo. Nelle immagini si vede l'aereo esplodere improvvisamente e precipitare a terra.

Secondo gli esperti non ci sono dubbi: tutta colpa di un missile.

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