Il destino beffa il terrore. Ieri sera, in una fattoria a Makhisa, ad una sessantina di chilometri a nord-est di Baghdad, una “festa d’addio” è finita in tragedia. Non una festa qualsiasi, bensì la cerimonia con cui i miliziani dello Stato islamico sono soliti propiziare le loro azioni suicida.
Tra le vittime coinvolte nell’esplosione della cintura imbottita di tritolo, che avrebbe dovuto indossare per seminare morte e distruzione, c’è anche il “festeggiato”, ovvero un aspirante kamikaze. Già votato al sacrificio, che sarebbe dovuto avvenire di lì a poco nel corso di un attentato suicida programmato nei pressi della Capitale irachena, il neo mujaheddin è stato neutralizzato dalla sua stessa arma. Assieme a lui, sono rimasti uccisi anche altri 11 miliziani delle bandiere nere presenti alla cerimonia d’investitura.
Un episodio incredibile che si era già verificato lo scorso anno, in un campo
d’addestramento talebano in Afghanistan, nella zona del Khak-e-Afghan. All’epoca, sempre a causa della deflagrazione acciedentale di una cintura esplosiva erano morti 25 terroristi, di cui 11 aspiranti kamikaze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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