Mondo

Isis, allarme da Londra: "Potrebbero attaccarci con armi nucleari"

Il Segretario agli Affari Interni May vuole un giro di vite anche sulla sicurezza interna: "Se non agiamo ora potrebbe essere troppo tardi"

Isis, allarme da Londra: "Potrebbero attaccarci con armi nucleari"

Isis potrebbe attaccare la Gran Bretagna con armi biologiche e ordigni nucleari: a lanciare l'allarme è il Segretario di Stato britannico per gli affari interni, Theresa May.

La minaccia alla Gran Bretagna

Nel corso di un intervento tenuto alla conferenza del Partito conservatore, la May ha presentato le nuove misure volte a neutralizzare la minaccia del terrorismo degli estremisti islamici. Definendo il Califfato come "il primo Stato effettivamente terrorista", il Segretario di Stato per l'interno di Londra ha paventato il rischio che gli uomini dello Stato Islamico possano impadronirsi delle tecnologie necessarie a realizzare armi chimiche, biologiche e nucleari con cui colpire i Paesi della coalizione. La Gran Bretagna, evidentemente, è nel mirino.

La linea dell'esecutivo di Sua Maestà si esprime con toni pacati ma cela comunque una ferma risoluzione ad intervenire: "Non dobbiamo tirarci indietro - spiega la May - Abbiamo il dovere di non rifuggire le nostre responsabilità. Non dobbiamo andare alla deriva verso il pericolo e l'incertezza. Finché ne abbiamo la possibilità, dobbiamo agire per distruggerli". Parole che ricordano i concetti espressi a più riprese in questi giorni dallo stesso Primo Ministro Cameron e che a poche ore dai primi raid della Royal Air Force sulle postazioni del Califfato suonano come una conferma della linea mantenuta sino ad ora.

Il dibattito sulla sicurezza interna

Nel frattempo, spiega The Independent, prosegue il dibattito interno in merito alle misure da adottare per contrastare il terrorismo sul suolo inglese. Rivolgendosi alla platea dei Tories, la May ha difeso la proposta di includere nel manifesto del Partito conservatore un atto relativo alla Comunicazione dei dati sensibili - una misura che imporrebbe alle compagnie telefoniche e di traffico internet di mantenere la registrazione di telefonate, email e navigazione Internet dei propri utenti, senza però divulgarne il contenuto.

La misura era già stata proposta dalla stessa May nel 2012, ma non venne adottata in seguito alla strenua opposizione dei liberaldemocratici, protagonisti di una protesta che l'attuale Segretario agli affari interni ha definito oggi come "oltraggiosamente irresponsabile".

Parlando alla conferenza dei Tories, la May ha sottolineato la necessità di conferire alla polizia e ai servizi segreti ogni potere necessario a garantire la sicurezza dei cittadini: "Se non agiamo, un giorno rischiamo di svegliarci in una società in cui il crimine non può più essere combattuto e in cui i terroristi sono liberi di tramare indisturbati i loro disegni criminali"

I progressi nei raid su Iraq e Siria

Intanto, come riporta il Daily Mail, le forze speciali britanniche in Iraq sono state equipaggiate con attrezzature apposite per difendersi da eventuali attacchi condotti con armi chimiche. Si teme infatti che i terroristi dell'Isis possano progettare attacchi di questo tipo grazie ad arsenali sottratti alle riserve dell'esercito di Assad nelle zone della Siria cadute sotto il controllo del Califfato.

Ai rischi rappresentati dalla minaccia dell'Isis, però, potrebbero aggiungersi anche quelli provenienti dal "fuoco" amico nella stessa Coalizione: come rivela uno scoop dell'americano The Daily Beast, settimana scorsa raid aerei statunitensi sono andati molto vicini a colpire delle basi del Free Syrian Army, l'esercito siriano alleato di Obama.

Fonti siriane hanno confermato al sito di informazioni Usa che la mancanza di coordinamento tra le azioni dell'aviazione a stelle e strisce e i suoi alleati rappresenta uno dei maggiori problemi nella lotta alle milizie del Califfato.

Commenti