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Istanbul veste di nuovo il lutto. Duplice attentato nel centro città

Duplice attacco nel centro di Istanbul. Un'autobomba, poi un attentatore suicida

Istanbul veste di nuovo il lutto. Duplice attentato nel centro città

È da poco finito il match di campionato quando di nuovo un attentato terroristico irrompe nella vita caotica di Istanbul, spezzando il ritmo del sabato sera dei tifosi, accorsi alla Vodafone Arena per assistere allo scontro contro il Bursaspor.

Il cronista di Besiktas Tv è in onda quando un’esplosione, poi una seconda, irrompono in diretta, a partita già terminata. Prime notizie confuse parlano di un attacco nella zona di piazza Taksim, il culmine della promenade più nota della città. Poi la rettifica: l’attacco è stato altrove, ma comunque poco lontano.

"Qui i palazzi hanno tremato", conferma da Besiktas una fonte del Giornale.it. Un ordigno - un’autobomba - è esploso nell’area dove si erge lo stadio di uno dei team più forti della capitale, dove la polizia sorvegliava lo svolgersi del match del weekend. Un secondo poco dopo, al non distante parco di Macka: un attacco suicida, secondo un comunicato del ministero dell’Interno che sarà pubblicato di lì a breve.

Si parla di venti feriti, poi, mentre l’Autorità per le comunicazioni emette l’ennesimo bando, intimando alle reti locali di non seguire gli sviluppi della vicenda, cominciano a filtrare notizie che indicano come i feriti negli ospedali più vicini siano di più, forse una quarantina. E ancora voci sparse su possibili vittime e una fonte della polizia, che alla Reuters dice: “I morti sono tredici”. Agenti delle squadre anti-sommossa.

È passata la mezzanotte in Italia quando arriva una prima conferma ufficiale, in un comunicato della presidenza turca. Un numero ancora non c’è, ma i morti, quelli ci sono sì.

E se la stampa più schierata ne approfitta per profetizzare che "con un sistema presidenziale", quello che Erdogan vorrebbe, arrivato oggi in parlamento, di attacchi così non ce ne saranno più, c’è chi alza di nuovo il numero dei feriti, in un attacco che assume proporzioni ben diverse da quelle che aveva inizialmente.

Trentotto le vittime, 136 i feriti, in un gravissimo bilancio che trasforma quello che all'inizio era sembrato uno scampato pericolo in un bagno di sangue. Ci sono sette civili tra i morti, tra i quali uno studente di Medicina 21enne, in città per il weekend. Gli altri sono tutti poliziotti.

La città, per la prima volta dopo il fallito golpe di luglio, si risveglia di nuovo ferita, in attesa di una risposta alla domanda che si pongono tutti: "Chi è stato, stavolta?"

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