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Italia-Cina: i fruttuosi risultati economico-commerciali di una cooperazione vantaggiosa

La Cina è il primo partner commerciale dell’Italia nel continente asiatico, mentre il Belpaese rappresenta il quarto partner commerciale della Cina all’interno dell’Unione europea. Perché questo rapporto è vantaggioso per entrambi

Italia-Cina: i fruttuosi risultati economico-commerciali di una cooperazione vantaggiosa

Attualmente, la Cina è il primo partner commerciale dell’Italia nel continente asiatico, mentre il Belpaese rappresenta il quarto partner commerciale della Cina all’interno dell’Unione europea.

Una cooperazione vantaggiosa

L’Italia è anche il paese Ue che ha firmato il maggior numero di accordi per la vendita di prodotti agroalimentari in Cina. Grazie al supporto vicendevole nella risposta alla pandemia e alla collaborazione nella ripresa delle attività produttive, lo spirito della cooperazione sino-italiana non ha subito contraccolpi.

Nel contesto della continua espansione dell’epidemia del Covid-19 a livello mondiale, a novembre scorso, a Shanghai, si è svolta come previsto la quarta edizione della China International Import Expo (CIIE). All'evento hanno presenziato oltre 2.900 imprese provenienti da 127 paesi e regioni, un nuovo record storico. La partecipazione attiva delle imprese e delle istituzioni governative italiane costituisce un’ottima prova della profondità, larghezza, resilienza e vitalità della cooperazione economico-commerciale tra Cina e Italia negli ultimi anni, e in particolare in questo periodo quando la pandemia sta ancora portando con sé importanti conseguenze allo sviluppo economico mondiale.

In un’intervista esclusiva concessa a China Media Group, l’ambasciatore d’Italia in Cina, Luca Ferrari, ha affermato che la CIIE è un’iniziativa che dimostra quanto la Cina si senta sicura di sé stessa e quanto abbia compreso il valore del proprio mercato per il resto del mondo. "L’Italia ha sempre scommesso su questa importantissima fiera che è una delle più importanti fiere del mondo in assoluto. È un momento molto importante per noi e un momento importante per tanti settori dell’economia italiana" ha detto l’ambasciatore. Secondo quanto reso noto dallo stesso Ferrari, nonostante la pandemia di Covid-19, ben 100 imprese italiane hanno partecipato alla quarta edizione della CIIE.

Crescita e resilienza

Sin dall’anno scorso, gli investimenti reciproci e la cooperazione tra Cina e Italia in diversi settori - tra cui quello automobilistico, meccanico, aerospaziale e medico - hanno continuato a procedere in modo stabile. Durante la Sessione parallela sulle nuove tendenze di consumo sotto il nuovo paradigma di sviluppo a "doppia circolazione" del quarto Forum economico internazionale di Hongqiao, tenutosi il 5 novembre scorso, l'ambasciatore Ferrari ha rivelato che nei primi 9 mesi del 2021, il volume totale dell’esportazione italiana verso la Cina ha registrato una crescita del 31,5% su base annua, il 20% in più rispetto al 2019. L’ammontare dell’interscambio commerciale bilaterale si avvicinava a 40 miliardi di euro, superando quindi il record di 33 miliardi registrato nello stess o periodo del 2020.

In che modo il commercio sino-italiano ha realizzato una crescita accelerata nonostante l’epidemia e quali sono le ulteriori potenzialità della cooperazione economico-commerciale sino italiana in futuro? Secondo Sun Yanhong, ricercatrice dell’Istituto di ricerca europea dell’Accademia delle Scienze sociali cinese e vice direttrice dell’Ufficio per gli studi dell’economia europea dell’Accademia stessa, si può riassumere la cooperazione economico-commerciale sino-italiana del 2021 con due parole chiave: crescita e resilienza.

"Crescita si riferisce al forte rialzo del volume dell’interscambio commerciale bilaterale nonostante la pandemia. Hanno registrato aumenti notevoli non solo l’esportazione cinese verso l’Italia, ma anche quella italiana verso la Cina" ha spiegato. "Resilienza si riferisce al fatto che per la Cina e l’Italia non è stato facile realizzare una forte crescita del volume commerciale, dato che la pandemia ha ostacolato in diversi modi i trasporti marittimi ed aerei internazionali. Va notato che il commercio bilaterale sino-italiano ha registrato una crescita più rapida rispetto a quello del commercio bilaterale tra Cina e Germania e tra Cina e Francia. Inoltre, gli investimenti reciproci e la cooperazione tra C ina e Italia in diversi settori, tra cui quelli automobilistico, meccanico, aerospaziale e medico, hanno continuato a procedere in modo stabile", ha concluso la ricercatrice.

Un potenziale in crescita

La Cina sta gradualmente aprendo il suo mercato al fine di promuovere il mutuo vantaggio, e sta diventando una forza positiva che stimola la crescita del commercio internazionale e lo sviluppo economico nel periodo post-Covid. Nel frattempo, anche l’Italia sta presentando una performance economico brillante. Secondo l’ultimo rapporto Economic Outlook, pubblicato il primo dicembre scorso dall’OECD, nel 2021 l’Italia registrerebbe una fo rte crescita del PIL pari al 6,3%, con lo sviluppo economico fondamentalmente liberatosi dagli impatti causati dall’epidemia.

"Le esportazioni italiane verso la Cina presentano ancora forti potenziali di crescita", ha sottolineato, ancora, Sun Yanhong. "La Cina ha proposto di costruire un nuovo modello di sviluppo basato su un grande ciclo interno, con cicli nazionali e internazionali che si promuovono a vicenda, e la necessità di sfruttare il potenziale della domanda interna. Il Made in Italy di alta qualità, riesce appunto a trovare più opportunità d’export verso la Cina. Ciò serve sia a soddisfare meglio le esigenze dei consumatori cinesi che a riequilibrare gradualmente il commercio bilaterale. Esistono inoltre grandi potenzialità per gli investimenti reciproci. Il 14° Piano Quinquennale cinese e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano hanno stabilito non pochi settori prioritari comuni, tra cui la trasformazione digitalizzata e la transizione verde, in cui ci sono tanti spazi per realizzare investimenti reciproci e il mutuo vantaggio", ha affermato.

Un potenziale in crescita

Durante la sua conversazione telefonica tenuto il 7 settembre con il premier italiano Mario Draghi, il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che i due Paesi dovrebbero, trainate dalla cooperazione sulla costruzione congiunta della Belt and Road, promuovere la sinergia sino-italiana nei vari settori ad approfondirsi ed a concretizzarsi. Tuttavia, di pari passo con lo sviluppo costante e stabile delle relazioni sino-italiane e il continuo ampliamento e approfondimento degli scambi nei vari settori, esistono ancora delle sfide e difficoltà per la cooperazione economico-commerciale tra Cina e Italia.

Secondo Sun Yanhong, Beijing e Roma sono chiamati a discutere meglio e in modo sufficiente del nuovo quadro di politiche dell’UE: "L’elemento che ostacola maggiormente la cooperazione economico-commerciale sino-italiana è la persistenza dell’epidemia, che ha gravemente ostacolato le visite di funzionari governativi di alto livello e i contatti interpersonali tra i due paesi; le comunicazioni interpersonali non sono più fluide come un tempo, cosa che rende difficile esplorare pienamente molte questioni, e anche più difficile trovare soluzioni adeguate per andare avanti".

"La comunicazione online non può sostituire al cento per cento quella portata avanti di persona. Inoltre, sin dallo scoppio dell’epidemia, in campo economico l’UE ha varato una serie di legislazioni unilaterali, stabilendo molti nuovi limiti per le imprese straniere che investono e operano nel suo territorio. Roma, come stato membro, cerca di seguire un quadro di politiche uniformi con quelle dell’UE. A questo proposito, al fine di sfruttare meglio il potenziale delle cooperazioni economiche e commerciali, i governi della Cina e dell’Italia dovrebbero discutere meglio e in modo sufficiente del nuovo quadro di politiche dell’UE, al fine di garantire i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi che investono in Italia, promuovendo meglio, quindi, il mutuo vantaggio", ha concluso, ancora, la studiosa.

2022: un anno chiave

Nel 2022 ricorrerà l’anno sino-italiano della cultura e del turismo. La Cina e l’Italia sono, rispettivamente, i rappresentanti per eccellenza della civiltà orientale e di quella occidentale, e sono anche due riconosciute potenze culturali della nostra epoca. Gli scambi e la cooperazione in campo culturale rappresentano sempre un punto di forza della sinergia bilaterale. Gli scambi e la cooperazione culturali sono sempre stati un punto culminante dei rapporti tra i due paesi, e hanno sempre manifestato una forte connotazione spirituale nell'apprezzamento e nell'interazione reciproca.

Attualmente, la pandemia e i profondi cambiamenti epocali si intrecciano e la comunità umana sta affrontando sfide comuni. La Cina ritiene da sempre che la cooperazione internazionale costituisca un’arma efficace per rispondere a sfide come la lotta all’epidemia e la ripresa economica. I fruttuosi risultati conquistati nel campo economico-commerciale dalla Cina e dall’Italia hanno dimostrato l’amicizia, la solidarietà e il mutuo vantaggio esistente tra i due paesi, nonché la forte resilienza e le potenzialità della cooperazione economico-commerciale.

In questo nuovo periodo storico, i due paesi sono chiamati ad impegnarsi fianco a fianco per cogliere le opportunità e creare un nuovo futuro per la loro partnership bilaterale.

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