L'Italia bombarderà l'Isis in Libia, a patto che lo ordini l'Onu e comunque non subito. È quanto trapela da Palazzo Chigi in una road map ricostruita da Repubblica, che svela il "patto" con gli Stati Uniti.
"Ogni azione degli americani è concordata con noi", dicono dal governo, "L'Italia è pronta ad azioni militari: se sarà necessario, agiremo con i nostri alleati, su richiesta del governo di Tripoli e nel quadro dettato dalle risoluzioni dell'Onu". Per i raid, insomma, bisogna aspettare.
Almeno il 29 gennaio, data entro la quale prenderà il potere a Tripoli il nuovo governo libico e ci sarà ufficialmente un ministro della Difesa con il quale interfacciarsi. Prima si cercherà quindi una soluzione politica, poi si penserà a una campagna militare. "Mentre si sta facendo di tutto per far nascere un tentativo di governo libico, azioni militari fuori controllo non farebbero che spaccare la società politica libica, portando sostegno all’Is: ogni 100 militanti eliminati ne arriverebbero altre migliaia", ribadiscono Paolo Gentiloni e il sottosegretario all'intelligence, Marco Minniti.
Non solo: con attacchi una tantum il rischio secondo Renzi è quello di infastidire lo Stato Islamico senza combatterlo davvero, portando quindi sempre più jihadisti a prendersela con l'Italia e alzando di molto il rischio attentati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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